Sebbene abbia espresso riserve riguardo alla “simpatia per credenze e pratiche che contraddicono il Vangelo”, Prevost ha mostrato meno chiarezza su Fiducia supplicans, sottolineando la necessità che le conferenze episcopali nazionali abbiano autorità dottrinale per interpretare e applicare tali direttive nei rispettivi contesti locali, tenuto conto delle differenze culturali. Non ha dunque né pienamente approvato né respinto il documento.