Cardinale Augusto Paolo Lojudice

Il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, nell’Italia centrale, è un ex direttore spirituale del Seminario Maggiore di Roma che si è concentrato sull’assistenza agli immigrati e alle comunità emarginate, guadagnandosi il soprannome di “prete di strada”.

Nato il 1° luglio 1964 a Roma, Lojudice si è preparato al sacerdozio presso il Pontificio Seminario Maggiore di Roma e ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana dal 1983 al 1989, ottenendo la licenza in teologia con specializzazione in teologia fondamentale.

Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1989, ha iniziato il suo ministero in alcuni dei quartieri più difficili di Roma, guadagnandosi il soprannome di “prete di strada” per la sua dedizione al lavoro con gli immigrati, le comunità Rom, i poveri e le persone colpite dalla criminalità organizzata.

La vita ecclesiastica di Lojudice è stata segnata da diversi incarichi e successi di rilievo. Ha servito come direttore spirituale del seminario maggiore di Roma ed è stato nominato vescovo ausiliare di Roma nel 2015. In questo ruolo, è stato responsabile delle periferie meridionali della diocesi e della città portuale di Ostia come vicario generale. Il suo lavoro in queste aree gli è valso il riconoscimento di Papa Francesco, che lo ha definito “il vescovo più duro della capitale”.

Nel 2019, Papa Francesco ha nominato Lojudice Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, carica che ricopre attualmente. La sua dedizione al servizio degli emarginati è proseguita in questo ruolo e ha ottenuto un ulteriore riconoscimento per i suoi sforzi. Il 28 novembre 2020, Papa Francesco ha elevato Lojudice al rango di cardinale, una mossa che ha sorpreso molti a causa del tempo relativamente breve in cui ha servito come arcivescovo e del fatto che Siena non è tipicamente associata ai cardinali.

Nel luglio 2022, Lojudice è stato nominato anche Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, ampliando ulteriormente le sue responsabilità all’interno della Chiesa. Nel corso della sua vita ecclesiastica, Lojudice ha sottolineato l ‘importanza di interpretare la realtà e trovare soluzioni insieme alle persone che serve, piuttosto che imporre soluzioni dall’alto verso il basso – un approccio simile alla sinodalità.

Nonostante i suoi numerosi successi e riconoscimenti, si dice che Lojudice rimanga umile e concentrato sulla sua missione. Ha dichiarato che etichette come “prete di strada” o “vescovo dei Rom” non sono necessarie, sottolineando che il suo lavoro consiste semplicemente nell’essere un sacerdote e nel seguire il Vangelo. Vede la sua elevazione al cardinalato non come una ricompensa, ma come una chiamata a continuare a “sporcarsi le mani” al servizio della Chiesa e del suo popolo. Il suo approccio e i temi su cui sceglie di concentrarsi assomigliano molto a quelli di Papa Francesco.

Il Cardinale Lojudice è stato attivamente coinvolto nel lavoro con gli immigrati e le comunità emarginate nel corso della sua carriera. È segretario della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana. Lojudice si è espresso contro il sentimento anti-immigrati, affermando che “la maggior parte dei romani ha un atteggiamento fondamentalmente caritatevole e non è facilmente influenzabile” dalla retorica anti-immigrati.

Il Cardinale Lojudice non si è espresso su altre questioni urgenti come l’aborto, la secolarizzazione o la liturgia.