Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli

Creato da:

Francesco

Status Votante:

Elettore

Nazione:

Messico

Età:

75

Cardinale Carlos Aguiar Retes

Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli

Arcivescovo di Città del Messico, Messico

Messico

Que todos sean uno

Affinché tutti siano uno

Indice dei contenuti

Proponi una modifica o un’aggiunta a questo profilo

Dati chiave

Data di Nascita:

9 Gennaio 1950 (75 anni)

Luogo di Nascita:

Tepic, Messico

Nazione:

Messico

Concistoro:

19 Novembre 2016

da

Francesco

Status Votante:

Elettore

Incarico:

Diocesano

Tipo:

Cardinale Presbitero

Chiesa Titolare:

Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli

Sintesi

Il Cardinal Carlos Aguiar Retes, arcivescovo della sede primaziale del Messico, è conosciuto come il “Francesco messicano” per le sue affinità con il Papa argentino nel governo e nell’insegnamento.

Vicino alla politica messicana, in particolare al Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), che ha dominato il panorama politico del Messico nel ventesimo secolo ma che oggi è una forza politica molto più debole, è uno studioso delle Scritture di basso profilo e una figura di rilievo nella Chiesa dell’America Latina.

Nato il 9 gennaio 1950 a Tepic, nello Stato di Nayarit (Messico), sin da giovane mostrò una propensione alla vita religiosa, che lo portò a entrare nel seminario minore diocesano di Tepic all’età di undici anni.

Concluse gli studi in Lettere e Filosofia all’età di diciannove anni e proseguì la formazione presso il Pontificio Seminario Centrale Messicano di Nostra Signora di Guadalupe situato a Montezuma, New Mexico (USA), e presso il Seminario di Tula, nello Stato di Hidalgo, Messico.1Il seminario interdiocesano di Montezuma (San Miguel, Stati Uniti d’America), o Pontificio Seminario Central Mexicano de Nuestra Señora de Guadalupe (1937-1972), era un seminario diretto dalla Compagnia di Gesù e fondato con lo scopo di formare seminaristi messicani espatriati a causa della persecuzione religiosa in Messico causata dalla Guerra Cristera. Nella sua storia quasi settantennale formò circa 3000 seminaristi, tra cui non solo il Cardinale Aguiar Retes, ma anche lo scandaloso fondatore della Congregazione dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel Degollado (cfr. Ángeles Conde-David Murray, Fundación. Historia y actualidad de la Legión de Cristo, Editorial Planeta, Madrid 2005, pp.250), che fu successivamente espulso.

Ordinato sacerdote il 22 aprile 1973, Retes si dedicò presto principalmente al lavoro pastorale e all’educazione, svolgendo i ruoli di insegnante, formatore e rettore presso il Seminario di Tepic. Nel 1977 fu inviato a Roma per proseguire gli studi, ottenendo la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana, con una tesi su “La critica dei profeti al digiuno” [La crítica de los profetas al ayuno]. Fu allievo del Cardinale italiano Carlo Maria Martini, gesuita progressista e biblista.

Le aspirazioni di Aguiar Retes furono sempre orientate alla vita accademica e i suoi progetti erano di dedicarsi alla formazione dei sacerdoti e dei giovani attraverso una carriera accademica. Tuttavia, nel maggio 1997 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Texcoco, fu consacrato un mese dopo. Durante il suo ministero a Texcoco, diocesi molto vicina a Città del Messico, Carlos Aguiar Retes si distinse per due aspetti chiave: in primo luogo, l’attenzione alla formazione permanente del clero, sia teologica che pastorale; in secondo luogo, la sensibilità verso la giustizia sociale e le necessità delle comunità più vulnerabili.

Nel 2009 Papa Benedetto XVI lo nominò arcivescovo di Tlalnepantla, una delle principali arcidiocesi dell’area metropolitana di Città del Messico. Come arcivescovo, Aguiar Retes si distinse per i suoi sforzi nell’avviare un progetto di evangelizzazione e rinnovamento pastorale a livello diocesano, attraverso il quale cercava di attuare il Concilio Vaticano II e di rispondere alla chiamata per una nuova evangelizzazione. Si dedicò anche a compiere visite pastorali di tutte le parrocchie dell’arcidiocesi, delle comunità religiose, delle scuole e delle università di Tlalnepantla, con l’obiettivo di conoscere più profondamente la realtà di cui era pastore e di incoraggiare la partecipazione attiva della comunità.

Il 7 dicembre 2017 Papa Francesco nominò Carlos Aguiar Retes Arcivescovo Primaziale del Messico come successore del Cardinale Norberto Rivera Carrera. Prese possesso dell’arcidiocesi il 5 febbraio 2018. Papa Francesco lo aveva creato Cardinale il 19 novembre 2016. Come arcivescovo di Città del Messico, ha proseguito il suo impegno, concentrandosi principalmente sul rinnovamento della Chiesa, sull’attenzione verso i più bisognosi e sul dialogo con i partiti politici.

Retes ha partecipato a tutti i sinodi vaticani a partire dal 2012. Dal 2006 al 2012 fu presidente della Conferenza Episcopale Messicana, avendone già ricoperto gli incarichi di vicepresidente e di segretario generale.

Tuttavia, il Cardinale è forse maggiormente conosciuto per il suo lavoro con il CELAM (Consejo Episcopal Latinoamericano y Caribeño) e per la sua collaborazione con il Cardinale Jorge Mario Bergoglio alla redazione del famoso Documento di Aparecida, che ha avuto una grande influenza sul pontificato e sull’opera evangelizzatrice di Francesco. All’epoca vescovo, Retes lavorò a stretto contatto con il Cardinale Bergoglio per superare l’opposizione conservatrice al documento.2L’intensa attività e dedizione del Cardinale Aguiar Retes al CELAM portarono la Santa Sede a concedergli vescovi ausiliari a Texcoco e Tlalnepantla per aiutarlo nell’attività pastorale nelle diocesi.

Il Cardinale è un uomo colto, appassionato di pittura e musica, e mantiene rapporti con il mondo dell’arte e della cultura. Si ritiene che la sua amicizia personale con Papa Francesco abbia giocato un ruolo chiave nella sua nomina a Primate del Messico.

Tuttavia, il Cardinale Retes ha suscitato alcune controversie, soprattutto in ambito economico, che alcuni osservatori collegano a un certo gusto per il lusso. Queste scelte controverse, che hanno allungato un’ombra sulla sua gestione pastorale, includono l’imposizione di una tassa al clero, contestata da esperti di diritto civile e canonico, e la richiesta di un contributo economico alle parrocchie che finiva nelle casse episcopali. Ha inoltre supervisionato una controversa suddivisione dell’arcidiocesi e il ritiro, senza preavviso, dell’assicurazione medica per il clero diocesano, incluso il suo predecessore, ricoverato per Covid.

Il Cardinale Carlos Aguiar Retes è vicino a Papa Francesco e generalmente refrattario al conflitto e alla contrapposizione, preferendo il dialogo. La sua posizione nei confronti dell’attuale governo di sinistra del Messico è che la Chiesa desidera essere “collaboratrice ma non complice”.

Nel corso della sua carriera ecclesiastica, Aguiar Retes ha mostrato di essere una figura ibrida: esteriormente moderato e conservatore, progressista su alcune questioni, profondamente allineato alle posizioni di Papa Francesco.

Forse l’aggettivo che meglio lo descrive è “pragmatico”, con una forma di governo che privilegia l’utilità e una diplomazia pragmatica, simile a quella di un nunzio apostolico. Chi conosce la politica messicana, però, sostiene che il suo pragmatismo richiami quello del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), a cui il Cardinale è profondamente legato.

Il Cardinale ha espresso una netta opposizione all’aborto e al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma con una certa ambiguità rispetto a quest’ultimo tema, avendo anche manifestato un chiaro sostegno alle unioni civili omosessuali.

Come Francesco, cerca di essere pastorale e di evitare lo scontro su questioni secolari nevralgiche, cercando invece di trovare un equilibrio tra la difesa dei valori cattolici e la necessità di mantenere un dialogo aperto con una società sempre più secolarizzata.

Questo approccio diplomatico e non conflittuale gli ha permesso di mantenere una relazione relativamente stabile con il governo e con altri settori della società, evitando i conflitti aperti che hanno caratterizzato alcuni dei suoi predecessori.

Preferendo lavorare dietro le quinte, si è concentrato sull’amministrazione interna della Chiesa e sulla formazione del clero, piuttosto che sulla visibilità mediatica. Questo atteggiamento gli ha attirato sia elogi sia critiche: se da un lato c’è chi ne apprezza la discrezione, dall’altro c’è chi contesta la mancanza di una guida visibile da parte sua in tempi di crisi sociali o politiche.

In sintesi, il Cardinale Carlos Aguiar Retes è un leader cauto, generalmente progressista e diplomatico della Chiesa messicana e una figura chiave della Chiesa in America Latina. Un pragmatico discreto, che prende rischi calcolati sulle questioni difficili e si mostra molto favorevole alla Chiesa post-conciliare.

Ordinazione Diaconale Femminile

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Il Cardinale Aguiar Retes sull’Ordinazione Diaconale Femminile

Array
(
    [value] => 3
    [label] => Ambigua
)

Ambigua

In un’intervista del 2021, il Cardinale Aguiar Retes ha elogiato “la decisione di Papa Francesco di avviare uno studio sereno e approfondito sulla possibilità dell’ordinazione diaconale delle donne, senza fissare un limite di tempo per giungere a una decisione; mi sembra una scelta prudente e sensata.” Ha inoltre dichiarato di essere “lieto che Papa Francesco abbia aperto l’accesso delle donne ai ministeri di lettore e accolito,” sottolineando che “l’amministrazione della Santa Eucaristia durante la Messa [...] è il ministero dell’accolito.”  

Benedizione delle Coppie dello Stesso Sesso

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Non Nota

Non ci sono certezze che il cardinale abbia affrontato questo tema

Rendere Opzionale il Celibato Sacerdotale

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Non Nota

Non ci sono certezze che il cardinale abbia affrontato questo tema

Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Il Cardinale Aguiar Retes sulle Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

Array
(
    [value] => 3
    [label] => Ambigua
)

Ambigua

Sebbene il Cardinale Aguiar Retes abbia permesso alla Fraternità di San Pietro di proseguire il proprio apostolato a Città del Messico, al clero secolare non è consentito celebrare secondo il Vetus Ordo. Il cardinale è stato inoltre critico nei confronti delle vocazioni agli istituti religiosi tradizionali e dei loro apostolati, affermando che, a volte, “abbiamo preferito rifugiarci nelle forme tradizionali che un tempo erano efficaci, ma oggi, in un mondo secolarizzato, sono pochi coloro che rispondono a queste forme.”

Accordi Segreti Santa Sede-Cina

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Non Nota

Non ci sono certezze che il cardinale abbia affrontato questo tema

Promuovere una Chiesa “Sinodale”

Consulta le fonti

Chiudi

Fonti

Il Cardinale Aguiar Retes sul Promuovere una “Chiesa Sinodale”

Array
(
    [value] => 5
    [label] => Strongly Favors
)

A Favore

Il Cardinale Aguiar Retes è stato un convinto sostenitore della sinodalità nella Chiesa cattolica, sottolineandone l’importanza per la comunione, la partecipazione e la missione. Durante un incontro nell’aprile 2024, il Papa ha elogiato il processo sinodale attuato nell’arcidiocesi e ha incoraggiato a proseguire su questa strada per realizzare una Chiesa sinodale.

Profilo Completo

MUNUS SANCTIFICANDI

Il Cardinale Aguiar Retes celebra la Santa Messa ogni domenica presso il santuario di Nostra Signora di Guadalupe, celebrazione trasmessa in televisione a livello nazionale. Celebra la Santa Messa con riverenza e si assicura che la liturgia sia dignitosa e solenne. Le omelie del Cardinale di solito trattano tematiche religiose, senza addentrarsi nella sociologia o nella politica, come spesso accade ai vescovi latinoamericani. Nel suo ricorso alla Scrittura, il Cardinale si rivela persona spirituale e particolarmente devota alla Vergine Maria. La sua predicazione tocca frequentemente elementi chiave del pontificato di papa Francesco, quali la sinodalità, la sollecitudine per i migranti e la cura per la casa comune.

Nel 2024 il Cardinale Aguiar Retes ha consacrato l’arcidiocesi del Messico al Sacro Cuore di Gesù e ha benedetto un’immagine di San Michele Arcangelo, al quale – ha detto – “ci rivolgiamo per ottenere la grazia di perseverare nella fede, di guidarci nel cammino della santità e di accrescere il nostro amore per l’Eucaristia, mentre ci rivolgiamo a lui per la nostra conversione e quella del mondo intero”. Le parole eloquenti del Cardinale sul ruolo di San Michele come protettore della Chiesa universale risultano particolarmente sorprendenti, trattandosi di una devozione strettamente legata a pratiche più tradizionali. Questi gesti e parole offrono una chiave di lettura per comprendere l’importanza che Aguiar Retes attribuisce al proprio ruolo di procurare e promuovere la santificazione del suo popolo. Incoraggia i fedeli a perseguire una vita di santità attraverso la perseveranza e l’amore per l’Eucaristia.

Consapevole dei cambiamenti avvenuti nella cultura contemporanea, spesso anti-cristiana, il Cardinale Aguiar Retes presenta un cammino di speranza e sostiene che la rottura di una cultura non rappresenta la fine. Oggi, ha affermato, “la società si trova in un momento di transizione” verso una nuova cultura. Pertanto, ritiene che “dobbiamo vedere il cambio d’epoca come un’opportunità per l’evangelizzazione”.

Visione sui Sacramenti

Il Cardinale Retes descrive i sacramenti come canali di grazia, che operano realmente nelle anime dei fedeli ciò che significano. Ha affermato la realtà della transustanziazione, dicendo: “questo pane e questo vino, che noi sacerdoti consacriamo nel nome di Gesù, in essi Gesù stesso si rende presente, in un modo misterioso ma reale, ed è ciò che mangiamo”. E ancora: “L’Eucaristia rende presente la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo, è celebrata sull’altare, memoriale del Calvario, e comunica i benefici della Redenzione di nostro Signore Gesù Cristo”.

Sull’importanza della liturgia, il Cardinale Aguiar afferma che per suo mezzo si rende culto a Dio e si entra in una relazione personale con Lui: “Il modo per mantenere il vero culto e per vivere la religione in modo fruttuoso si realizza centrando la nostra vita sulla preghiera e la liturgia per una relazione personale con Dio e praticando l’amore per il prossimo”.

Approccio al Vetus Ordo

Sebbene il Cardinale Aguiar Retes non sia personalmente incline a celebrare il Vetus Ordo né abbia alcuna simpatia specifica per lo stesso, ha mantenuto lo status quo ricevuto dal Cardinale Rivera. Di conseguenza, la Fraternità Sacerdotale San Pietro mantiene una casa a Città del Messico dove la Messa tradizionale viene celebrata quotidianamente. Tuttavia, non ci sono sacerdoti diocesani autorizzati a celebrare pubblicamente il Vetus Ordo.

Il Cardinale ha posto un forte accento sulla formazione dei seminaristi e dei futuri sacerdoti. Tuttavia, in un’apparente allusione agli istituti che celebrano la Messa tradizionale in latino, ha espresso rammarico per il fatto che i giovani “preferiscono rifugiarsi nei modi tradizionali che furono efficaci, ma oggi, in un mondo secolarizzato, sono pochi coloro che sono sensibili a questi modi”.

Sospensione delle liturgie durante il Covid-19

Durante l’emergenza Covid-19, il Cardinale sostenne le misure di contenimento, ordinando la chiusura delle chiese della sua arcidiocesi, e affermò che era responsabilità della Chiesa “dare alle persone un orientamento”. Raccomandò inoltre che i fedeli ricevessero la Santa Comunione sulla mano. Quando, nell’agosto 2022, fu ripristinato il precetto festivo, chiarì che i fedeli potevano ricevere la Comunione sia sulla lingua che sulla mano.

MUNUS REGENDI

Contrasti con il suo predecessore

La nomina del Cardinale Aguiar Retes a Primate del Messico fu ampiamente interpretata come una manovra di Papa Francesco per modificare il profilo conservatore che aveva caratterizzato questa sede sotto il Cardinale Norberto Rivera Carrera. Rivera Carrera fu tra i tredici cardinali che scrissero a Papa Francesco all’inizio del secondo Sinodo sulla Famiglia dell’ottobre 2015, denunciando i risultati predeterminati del documento finale. La lettera dei tredici cardinali ebbe un impatto significativo sull’esito del sinodo.

Come Primate del Messico, il Cardinale Rivera Carrera mantenne un rapporto teso con il governo messicano, data la sua ferma difesa dell’insegnamento e dei diritti della Chiesa. La nomina del Cardinale Carlos Aguiar Retes a Primate deve essere letta alla luce di questo predecessore.

Quando Papa Francesco creò Cardinale l’arcivescovo Aguiar Retes nel 2016, scegliendolo da Tlalnepantla, una sede ricca e influente alla periferia di Città del Messico, molti lo interpretarono come una mossa per sfidare il Cardinale Rivera. Il temperamento più brusco del primate uscente sarebbe stato ora bilanciato dalla raffinatezza del nuovo Cardinale e si sarebbe così aperto un canale di dialogo con il governo del paese.

L’anno successivo, la stampa e i settori più progressisti della Chiesa messicana accolsero con favore la nomina di Aguiar Retes a successore del Cardinale Rivera, avvenuta appena sei mesi dopo il compimento dei 75 anni da parte di quest’ultimo. La stampa vide in Retes “l’uomo di Francesco” in Messico, incaricato di modernizzare la Chiesa e di stabilire legami con il mondo politico dopo il periodo più conservatore del suo predecessore. Altri sostennero che Aguiar Retes fosse un “conservatore”, ma con uno stile differente—più sottile e aperto al dialogo.

CELAM e Aparecida

Eletto segretario generale del CELAM (Consejo Episcopal Latinoamericano y Caribeño)1Fondato nel 1955 con sede a Bogotá, in Colombia, il CELAM è un simposio delle conferenze episcopali dell’America Latina. nel 2000 e presidente nel 2011, Retes mantenne l’incarico fino al 2015. Durante la sua presidenza lavorò alla promozione della nuova evangelizzazione e all’organizzazione e attuazione del Documento di Aparecida, prodotto in occasione della Quinta Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, tenutasi ad Aparecida, in Brasile, nel 2007. All’epoca vescovo, Retes aveva avuto un ruolo centrale nella redazione del Documento di Aparecida e aveva collaborato strettamente con il Cardinale Jorge Mario Bergoglio per superare l’opposizione conservatrice al testo, che ha poi avuto un’influenza significativa sul pontificato di Francesco.2Il Documento di Aparecida rappresentò un piano per l’evangelizzazione in America Latina, centrato sul discepolato missionario e sulla gioia e ha profondamente influenzato il pontificato e la visione ecclesiale di Papa Francesco.

Il Cardinale Bergoglio aveva presieduto la commissione incaricata della redazione del documento finale, collaborando strettamente con don Víctor Manuel Fernández, oggi prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede. Il documento fu considerato un grande trionfo per la posizione più “progressista” di Bergoglio rispetto a quella più “conservatrice” incarnata dall’arcivescovo di Lima, il Cardinale Juan Luis Cipriani, che aveva votato contro l’approvazione del testo. In qualità di segretario generale del CELAM, Aguiar Retes aveva lavorato con Bergoglio, riuscendo così a superare l’opposizione conservatrice.

Rapporti con il governo messicano

Il governo pastorale del primate del Messico ha una duplice dimensione: da una parte, l’esercizio del potere spirituale; dall’altra, il rapporto con il governo messicano, che è fortemente anticlericale. Questo rapporto, negli ultimi quarant’anni, è stato dinamico e sfaccettato. Ha attraversato fasi di conflitto e di cooperazione, con riforme significative negli anni Novanta che ne hanno ridefinito i termini. Il Cardinale Aguiar ha mantenuto un profilo basso a riguardo, evitando lo scontro.

Tuttavia, sono ben noti i legami del Cardinale Retes con figure chiave della politica messicana. Come arcivescovo di Tlalnepantla, fu apertamente amichevole con il governatore dello Stato, Enrique Peña Nieto, che poco dopo sarebbe diventato presidente del Messico. Curiosamente, entrambi sarebbero divenuti le massime autorità rispettivamente del governo e della Chiesa in Messico: Peña Nieto con l’inizio della sua presidenza nel 2012; Aguiar Retes con l’accesso alla sede primaziale nel 2017. Più in generale, da un punto di vista politico, la vicinanza di Retes a Peña Nieto lo collega al partito che ha dominato la scena politica messicana per settant’anni: il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), il quale ebbe una grande influenza sulla politica messicana.

Tuttavia, nel 2021, quando la Corte Suprema di Giustizia del Messico decretò la depenalizzazione dell’aborto, il Cardinale Aguiar Retes si espresse con forza in difesa della vita, affermando che ogni essere umano è sacro ed è creato da Dio nel grembo materno fin dal momento del concepimento e che dunque un attacco alla vita è un attacco a Dio.

Il 2 giugno 2024 Claudia Sheinbaum, figlia di comunisti di origine ebraica e lei stessa militante di sinistra, fu eletta presidente del Messico. Poco dopo, il Cardinale Aguiar Retes incontrò la presidente eletta e le presentò una serie di proposte per il suo governo, incentrate su questioni di interesse sociale e morale, cercando di collaborare con il governo per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Governo pastorale dell’arcidiocesi di Città del Messico

Il Cardinale Aguiar Retes si trova di fronte a un compito complesso e impegnativo nel governare l’arcidiocesi di Città del Messico, che è la seconda più grande al mondo dopo Manila. Essa conta una popolazione di 5.500.000 abitanti, di cui oltre il 90% cattolici. Dispone di 1.422 sacerdoti e 306 parrocchie ed è coadiuvata da sette vescovi ausiliari.

Data l’enorme estensione della diocesi, il Cardinale Aguiar ha dedicato particolare attenzione alla promozione delle vocazioni sacerdotali e religiose, sebbene il numero dei sacerdoti sia diminuito durante il suo mandato, passando da 1.680 nel 2016 a 1.422 nel 2021, e il numero dei religiosi e religiose sia calato del 20-25% nello stesso periodo. Ha dichiarato apertamente che il sacerdozio ministeriale non può essere sostituito dal sacerdozio comune dei fedeli.

Una delle misure più importanti e controverse adottate dal Cardinale Aguiar fu la suddivisione dell’arcidiocesi di Città del Messico in tre nuove diocesi. La decisione fu approvata da Papa Francesco nel 2019. Tale scelta suscitò forti opposizioni contro il cardinale, poiché alcuni la interpretarono come l’imposizione di un modello aziendale all’attività pastorale e come un colpo alle economie parrocchiali.

Gestione degli abusi sessuali da parte di chierici

Uno dei compiti che il Cardinale Aguiar Retes si trovò ad affrontare non appena assunse la guida dell’arcidiocesi fu la gestione dei casi di abusi sessuali da parte di membri del clero. Alcuni settori della stampa lo criticarono per non aver attribuito a tali casi l’importanza dovuta. Una situazione simile si verificò alcuni anni prima, durante la visita di Papa Benedetto XVI in Messico, quando il Papa non incontrò le vittime del fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel. Il portavoce vaticano Federico Lombardi rispose che l’incontro non era previsto nell’agenda proposta dalla Conferenza Episcopale Messicana, il cui presidente all’epoca era Aguiar Retes. Da parte sua, Retes diede una risposta criptica alla stampa, affermando che “le vittime sono visibili solo per i media”.

Tuttavia, in altre occasioni ha dimostrato un impegno per una politica di “tolleranza zero” nei confronti degli abusi sessuali da parte di chierici, sottolineando che ogni caso deve essere trattato con la massima serietà e che i responsabili devono essere chiamati a rispondere delle proprie azioni. Solo undici giorni dopo il suo insediamento come arcivescovo di Città del Messico, Aguiar dovette affrontare una grave accusa di abuso contro uno dei suoi sacerdoti. Applicò immediatamente misure cautelari nei confronti del presunto responsabile e si mise a disposizione delle autorità civili. Permise che il caso fosse reso pubblico, pur mantenendo riservate le identità delle persone coinvolte, e garantì una linea di tolleranza zero.

Politica di accoglienza più restrittiva

Secondo una fonte dell’arcidiocesi, uno dei principali contrasti tra l’arcivescovo precedente, Norberto Rivera, e il Cardinale Aguiar Retes riguarda la politica di accoglienza verso altre realtà ecclesiali e persone esterne alla diocesi. Sotto il Cardinale Rivera, l’arcidiocesi accoglieva liberamente molte di queste realtà, dalla Fraternità Sacerdotale San Pietro agli ortodossi scismatici (ai quali fu concessa una chiesa), a sacerdoti e seminaristi provenienti da fuori diocesi. Il Cardinale Aguiar, invece, ha mantenuto le comunità già presenti, ma ha ridotto sensibilmente l’accoglienza di nuove realtà e persone ed è stato particolarmente poco accogliente nei confronti di sacerdoti e seminaristi esterni o formati in contesti diversi. In tal senso, l’atteggiamento dell’attuale primate è in linea con le direttive di Papa Francesco e del Dicastero per il Clero, che scoraggiano fortemente il “riciclo di seminaristi” e guardano con sospetto alle vocazioni diocesane che migrano al di fuori del proprio territorio d’origine. Prova di tale orientamento furono le misure adottate nel 2016 contro la diocesi di Albenga-Imperia (Liguria, Italia), dove l’ordinario locale, monsignor Mario Oliveri, aveva adottato una politica simile a quella del Cardinale Rivera, politica che gli valse un pensionamento anticipato.

Controversie Economiche

In un cosiddetto “protocollo dei defunti”, il Cardinale Aguiar, come Primate del Messico, impose una “tassa mensile” a tutte le parrocchie del suo territorio. Si trattava di un obbligo imposto al clero diocesano di destinare per testamento i propri beni all’arcidiocesi. La misura prevede inoltre una serie di disposizioni che consente all’arcidiocesi di intervenire per espropriare i beni parrocchiali in caso di morte del parroco—una norma ampiamente criticata da esperti sia di diritto civile che canonico. In un’ulteriore imposizione fiscale sulle parrocchie (Reordenación económica de las diversas estructuras de la Arquidiócesis de México), l’arcidiocesi richiese una quota mensile (in alcuni casi pari all’equivalente di circa 2000 dollari statunitensi) da tutte le parrocchie del suo territorio, da versare nelle casse episcopali. Il decreto prevedeva, almeno in teoria, un sostegno diocesano alle parrocchie, progetti di restauro, assicurazione medica, ma i soggetti colpiti denunciarono che si trattava di un pretesto. Coloro che si opponevano alla misura furono minacciati di rimozione se non si fossero conformati.

Il caso dell’assistenza medica

Oltre alle controversie legate al “protocollo dei defunti” e alla “tassa” sulle parrocchie, un’ulteriore polemica economica emerse nel 2021, quando il Cardinale Rivera si ammalò gravemente di COVID e fu ricoverato in ospedale. Dopo alcuni giorni di degenza, con grande sorpresa dell’arcivescovo emerito, iniziarono ad arrivare le fatture per le spese mediche. Com’era possibile? Il Cardinale non risultava coperto da una polizza sanitaria dell’arcidiocesi? Si scoprì che né il Cardinale Rivera né gli altri sacerdoti dell’arcidiocesi disponevano di tale copertura. Il clero apprese che la curia aveva smesso di versare i contributi per l’assicurazione medica e che quindi non beneficia dell’assistenza che gli era stata promessa. La rivelazione confermò i sospetti e le preoccupazioni del clero diocesano a riguardo della tassa imposta dal Cardinale Aguiar Retes. Le risorse raccolte attraverso i contributi parrocchiali avrebbero dovuto finanziare le spese mediche: ma non solo queste non venivano coperte con le somme raccolte, addirittura le polizze erano state interrotte, ingannando i sacerdoti dell’arcidiocesi. L’episodio suscitò notevoli critiche e opposizione nei confronti del Cardinale Retes.

Il Cardinale Aguiar Retes ha partecipato al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione (2012); al Sinodo sulla Famiglia (2014-2015); al Sinodo sui Giovani (2018); al Sinodo sull’Amazzonia (2019) e al Sinodo sulla Sinodalità (2023-2024). Al Sinodo sull’Amazzonia, rinunciò al proprio posto come redattore del documento finale a favore di un Padre sinodale proveniente da una delle sette Conferenze Episcopali direttamente coinvolte nella regione.

MUNUS DOCENDI

Il Cardinale Aguiar Retes, che aspirava alla vita accademica, insegna e predica attivamente la fede, in particolare attraverso le sue omelie domenicali. Si esprime spesso in modo esplicito e chiaro nell’affermare i punti fondamentali della fede cattolica, insegnando le verità più importanti della fede in modo per lo più ortodosso, in accordo con la Tradizione e il Magistero.

Il Cardinale ha affermato l’ispirazione divina della Scrittura, sottolineando che la Bibbia è la voce di Dio, viva ed efficace. Ha evidenziato che Gesù Cristo è il Verbo di Dio Incarnato e che, attraverso i Vangeli, i fedeli possono conoscere la volontà del Padre celeste. Secondo Aguiar Retes, la Bibbia non è soltanto un libro di storia, ma una guida spirituale che penetra il cuore dell’uomo e orienta la sua vita.

Fedeltà a Papa Francesco

Uno dei tratti distintivi del Cardinale Aguiar è il suo continuo riferimento a Papa Francesco e al suo magistero, nonché la sua opposizione alle critiche che il Pontefice riceve, da lui considerate superficiali e ingiustificate. Si è anche espresso contro coloro che criticavano l’esaltazione della Pachamama durante il Sinodo per l’Amazzonia, descrivendoli come le “pecore nere” della Chiesa, insieme a chi nega il cambiamento climatico.

Tali riferimenti al Pontefice, come pure la consonanza di idee e una certa imitazione dello stile del Papa argentino, hanno portato il Cardinale a essere conosciuto come il “Francesco messicano”.

Libertà religiosa

La libertà religiosa è stata un tema ricorrente del Cardinale Aguiar Retes. Nel 2012, la Camera dei Deputati approvò una riforma costituzionale dell’articolo 24 in materia di libertà religiosa; il punto chiave della riforma consisteva in un’ulteriore accentuazione del carattere “laico” della Repubblica Messicana, in una chiara emulazione giuridica dello stato laico francese. Il cardinale, all’epoca presidente della Conferenza Episcopale Messicana, si espresse a favore della riforma costituzionale, attirandosi le critiche dei settori più conservatori della Chiesa. In tal senso, la posizione diplomatica del Cardinale richiama le posizioni concilianti di molti vescovi europei, in particolare francesi, in circostanze simili, e illustra un elemento essenziale del suo carattere: il pragmatismo.

La nuova evangelizzazione

Una delle preoccupazioni più ricorrenti nell’insegnamento del Cardinale Aguiar è il problema della trasmissione della fede. Ha osservato che la mancanza di un consenso valoriale ha portato alla prevalenza del soggettivismo e del relativismo, i quali rappresentano una sfida significativa per la trasmissione della fede nel mondo attuale. Tuttavia, a suo avviso, il cambiamento d’epoca non costituisce una minaccia, ma piuttosto un’opportunità per l’evangelizzazione. Ha sottolineato la necessità di un cambio di prospettiva, suggerendo che le difficoltà attuali, come il relativismo dottrinale, possano essere trasformate in occasioni per trasmettere più efficacemente la Parola di Dio.

Una delle strategie concrete che propone per contrastare il relativismo è il rafforzamento della fede, soprattutto nei giovani. I mezzi per farlo, afferma, sono la preghiera, la partecipazione alla vita sacramentale e la formazione. Il Cardinale sottolinea che questi elementi sono fondamentali affinché i giovani possano affrontare le sfide della vita moderna con una solida base nella loro fede.

Il Cardinale presiede l’Accademia dei Leader Cattolici, attraverso la quale ha istituito la Rete Internazionale di Donne Cattoliche per un Nuovo Femminismo, la cui missione è promuovere, sviluppare e attuare riflessioni e azioni concrete per un nuovo femminismo fondato sulla Dottrina Sociale della Chiesa. Si oppone al femminismo radicale e alla teoria del gender, affermando che “creandoci uomo e donna, [Dio] ci ha resi diversi per esprimere in modo differente e complementare gli aspetti della divinità”.

Posizione favorevole alla teologia della liberazione

La Chiesa in Messico presenta caratteristiche peculiari nel contesto latinoamericano. Essa subì una terribile persecuzione in tempi relativamente recenti, con la cosiddetta “Guerra Cristera” (1926-1929), scatenata da leggi antireligiose. Questa guerra causò molti martiri, alcuni dei quali canonizzati, e portò all’instaurazione di un governo anticlericale in Messico. Furono imposte innumerevoli restrizioni costituzionali, che proibivano alla Chiesa di intervenire nell’istruzione, permettevano gli atti religiosi solo all’interno delle chiese e vietavano l’esistenza di ordini religiosi. Ancora oggi, in Messico vengono uccisi ogni anno più sacerdoti che in qualsiasi altro paese del mondo, per mano dei cartelli della droga. Tutto ciò ha reso la Chiesa messicana una Chiesa “conservatrice” per natura, diffidente verso qualsiasi processo rivoluzionario e legata alla tradizione, una “Chiesa della resistenza”. La teologia della liberazione, che ebbe un impatto devastante in gran parte dell’America Latina, ha lasciato dunque poche tracce in Messico.

E tuttavia, poiché questo tema è particolarmente caro a Papa Francesco, il Cardinale Aguiar Retes preferisce adottare una posizione ambigua. Sebbene la teologia della liberazione sia stata condannata da Papa Giovanni Paolo II, non è mai stata sradicata del tutto dal continente. Retes ha una visione positiva della teologia della liberazione, soprattutto nella sua forma attuale, che secondo lui avrebbe una base biblica e spirituale.

In un’intervista del 2014, il Cardinale sottolineò che, sebbene in passato ci sia stata una corrente della teologia della liberazione che si sviluppò utilizzando un’analisi sociologica di matrice marxista e portò a un’ideologizzazione del messaggio evangelico, oggi questa teologia è stata riorientata. gli ritiene che, grazie agli sforzi di molti teologi, vescovi e operatori pastorali, la teologia della liberazione sia stata ricondotta a una base biblico-spirituale. Questo cambiamento, afferma, è stato influenzato da teologi come Gustavo Gutiérrez. Pertanto, considera questa teologia un valido contributo alla vita della Chiesa. Secondo il cardinale, la teologia della liberazione con fondamento biblico-spirituale “ha aiutato molto in questa riorientazione” ed è “oggi un contributo alla vita della Chiesa”.

“Matrimonio” tra persone dello stesso sesso, e aborto

In merito alla questione dell’omosessualità e dei presunti diritti delle persone con tale inclinazione, il Cardinale si è espresso molto apertamente a favore delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. In particolare, dopo l’uscita del documentario Francesco nel 2020, in cui Papa Francesco affermava che “gli omosessuali hanno diritto a stare in famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Ciò che dobbiamo fare è una legge sulla convivenza civile, hanno diritto a una copertura legale,” il Cardinale Aguiar Retes si dichiarò informalmente e prontamente “d’accordo con il Papa; molto d’accordo”. Queste parole furono interpretate unanimemente dai media come un sostegno del Cardinale Aguiar alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, interpretazione che il Cardinale non smentì. Quando fu approvata in Messico la legislazione sul “matrimonio omosessuale”, il Cardinale non rilasciò dichiarazioni note in merito.

Seguendo una linea simile a quella di Papa Francesco sulla questione dell’aborto, Aguiar ha cercato di presentare il tema in una luce positiva, pur opponendosi ad esso. Ad una domanda sull’aborto, ha risposto: “Cosa è più importante: che cerchiamo una legge che non lo [=l’aborto] favorisca più e ci dicano che siamo retrogradi e non al passo con lo sviluppo moderno, oppure che rendiamo consapevole la nostra comunità del grande danno che l’aborto causa alle donne?” E ha proseguito: “Cosa ha più forza: che il Cardinale dica semplicemente ‘no’ all’aborto o che presentiamo davanti ai media la testimonianza di queste donne, che dicano come si sentono ora dopo aver abortito”?

Difensore della dottrina sociale della Chiesa

Il Cardinale Aguiar si è espresso frequentemente riguardo all’insegnamento sociale della Chiesa cattolica. A tal riguardo, ha sottolineato l’importanza della formazione dei laici nella Dottrina Sociale della Chiesa e ha dato il proprio sostegno all’Istituto Messicano di Dottrina Sociale Cristiana (Imdosoc) per promuovere il pensiero sociale cristiano. Inoltre, ha sottolineato la necessità di tornare alla dignità della persona e di dare priorità all’“essere”, aiutando in particolare i più bisognosi.

Fratelli Tutti

Il Cardinale Carlos Aguiar Retes ha lodato in diverse occasioni l’enciclica di Papa Francesco del 2020 sulla fraternità e l’amicizia sociale, Fratelli Tutti, sottolineandone l’attualità per la politica e la società contemporanee. Nelle sue riflessioni, il Cardinale ha evidenziato la necessità di riabilitare la politica come una “vocazione altissima” al servizio del bene comune e ha sottolineato l’importanza della partecipazione inclusiva a livello sociale, politico ed economico. Attraverso piattaforme come La voz del obispo su Facebook Live, ha promosso lo studio e l’applicazione di Fratelli Tutti, esortando i politici a riflettere sul reale impatto del loro operato sulla società e a lavorare per politiche che riformino davvero le istituzioni. Tale impegno dimostra la volontà del Cardinale di diffondere gli insegnamenti di Papa Francesco e di applicarlo concretamente nella vita quotidiana dei fedeli.

Cambiamento climatico

Il Cardinale Aguiar ha espresso preoccupazione per il cambiamento climatico, in particolare durante il Sinodo sull’Amazzonia del 2019: “La nostra casa comune è in pericolo ed è urgente agire. Per questo, il tema centrale, su cui tutti siamo stati d’accordo nell’aula sinodale, è quello dell’ecologia integrale e della necessità di una conversione ecologica. Questo è il punto centrale, su cui tutti siamo d’accordo: che la Chiesa deve essere un fattore che generi consapevolezza per la cura della nostra casa comune”.

  • 1
    Il seminario interdiocesano di Montezuma (San Miguel, Stati Uniti d’America), o Pontificio Seminario Central Mexicano de Nuestra Señora de Guadalupe (1937-1972), era un seminario diretto dalla Compagnia di Gesù e fondato con lo scopo di formare seminaristi messicani espatriati a causa della persecuzione religiosa in Messico causata dalla Guerra Cristera. Nella sua storia quasi settantennale formò circa 3000 seminaristi, tra cui non solo il Cardinale Aguiar Retes, ma anche lo scandaloso fondatore della Congregazione dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel Degollado (cfr. Ángeles Conde-David Murray, Fundación. Historia y actualidad de la Legión de Cristo, Editorial Planeta, Madrid 2005, pp.250), che fu successivamente espulso.
  • 2
    L’intensa attività e dedizione del Cardinale Aguiar Retes al CELAM portarono la Santa Sede a concedergli vescovi ausiliari a Texcoco e Tlalnepantla per aiutarlo nell’attività pastorale nelle diocesi.
  • 3
    Fondato nel 1955 con sede a Bogotá, in Colombia, il CELAM è un simposio delle conferenze episcopali dell’America Latina.
  • 4
    Il Documento di Aparecida rappresentò un piano per l’evangelizzazione in America Latina, centrato sul discepolato missionario e sulla gioia e ha profondamente influenzato il pontificato e la visione ecclesiale di Papa Francesco.

Servizio alla Chiesa

  • Ordinazione Sacerdotale: 22 aprile 1973
  • Ordinazione Episcopale: 28 maggio 1997
  • Creato Cardinale: 19 novembre 2016

Studi

  • Seminario di Tepic, proseguendo nel seminario di Montezuma negli Stati Uniti d’America e a Tula, in Messico.
  • Licenza in Sacra Scrittura, Pontificio Istituto Biblico, Roma
  • Dottorato in Teologia Biblica, Pontificia Università Gregoriana, Roma

Incarichi

  • 1973-?: Vicario parrocchiale, Tepic.
  • 1978-1991: Rettore del Seminario, Tepic.
  • 1978-1991: Presidente dell’Organizzazione dei Seminari Messicani (OSMEX) e Membro del Consiglio Esecutivo dei Seminari Latinoamericani.
  • Date sconosciute: Rettore della Residenza Sacerdotale Giovanni XXIII, Università Pontificia del Messico.
  • 1996-1997: Professore di Sacra Scrittura, Università Pontificia del Messico.
  • 1997-2009: Vescovo di Texcoco.
  • 2000-2003: segretario generale del CELAM (Consiglio Episcopale Latinoamericano).
  • 2003-2007: Vicepresidente del CELAM
  • 2011-2015: Presidente del CELAM.
  • 2004-2006: segretario generale della Conferenza Episcopale del Messico.
  • 2006-2012: presidente della Conferenza episcopale del Messico.
  • 2009-2017: Arcivescovo di Tlalnepantla
  • 2017-oggi: Arcivescovo del Messico

Incarichi Curiali

  • Pontificia Commissione per l’America Latina
  • Dicastero per la Cultura e l’Educazione
  • Dicastero per il Dialogo Interreligioso

Foto: Edward Pentin