Cardinale Gregorio Rosa Chávez

Il Cardinale Gregorio Rosa Chávez, il primo cardinale della Chiesa proveniente da El Salvador, era uno stretto collaboratore e amico di San Óscar Romero ed è impegnato nel lavoro di giustizia sociale.

Nato il 3 settembre 1942 a Sociedad, El Salvador, Rosa Chávez ha completato i suoi studi filosofici e teologici presso il Seminario Centrale San José de la Montaña di San Salvador dal 1962 al 1964 e dal 1966 al 1969. Ha proseguito la sua formazione presso l’Università Cattolica Progressista di Leuven, in Belgio, dal 1973 al 1976, ottenendo una licenza in comunicazione sociale.

Ordinato sacerdote il 24 gennaio 1970, Rosa Chávez ha servito in vari ruoli all’interno della Chiesa. Il 3 luglio 1982 è stato nominato vescovo ausiliario dell’arcidiocesi di San Salvador, carica che ha ricoperto fino al suo ritiro, avvenuto il 4 ottobre 2022.

Rosa Chávez ha incontrato per la prima volta San Óscar Romero, l’arcivescovo di San Salvador ucciso, intorno al 1956 e ha lavorato per lui dopo aver completato gli studi di filosofia. Il cardinale è stato un sostenitore vocale della canonizzazione di Romero e ha partecipato alla sua beatificazione nel 2015.

Con una mossa sorprendente, Papa Francesco ha elevato Rosa Chávez al rango di cardinale il 28 giugno 2017, rendendolo il primo cardinale di El Salvador. La nomina è stata insolita, in quanto Rosa Chávez era solo un vescovo ausiliare all’epoca. Ha visitato la tomba di Romero poco dopo aver ricevuto la notizia della sua elevazione.

Nel corso della sua carriera, Rosa Chávez ha parlato apertamente degli abusi governativi e delle questioni sociali. Ha criticato le dure misure del Presidente di El Salvador Nayib Bukele contro i membri delle gang, sostenendo che i mezzi non giustificano i fini. Si è opposto allo “stato di eccezione” del governo salvadoregno, che consente l’incarcerazione di massa di sospetti membri di bande senza un giusto processo, e ha espresso preoccupazione per la detenzione erronea di giovani innocenti e per il trattamento disumanizzante dei prigionieri.

Rosa Chávez ha affrontato delle sfide a causa della sua natura schietta. Durante la guerra civile di El Salvador del 1979-1992, ha criticato fortemente gli abusi del governo e ha identificato pubblicamente i presunti assassini di sei gesuiti, il che lo ha portato a essere etichettato come “prete comunista” e a ricevere minacce di morte. In generale, ha criticato sia la politica di sinistra che quella di destra in El Salvador, definendo il Paese “politicamente contaminato” e criticando la violenza politica da tutte le parti.

È stato descritto come un uomo che ha “opinioni attentamente equilibrate su temi controversi come la guerra tra bande, l’aborto e la povertà”.

Nel corso della sua carriera, il Cardinale Rosa Chávez è rimasto impegnato nei principi di giustizia sociale e nell’eredità di San Óscar Romero, sostenendo spesso i poveri e gli emarginati in El Salvador.

Oltre al suo spagnolo nativo, il Cardinale Rosa Chávez parla francese e ha una conoscenza generale di inglese, portoghese e italiano.