Santi Domenico e Sisto

Creato da:

Francesco

Status Votante:

Elettore

Nazione:

Portogallo

Età:

59

Cardinale José Tolentino de Mendonça

Santi Domenico e Sisto

Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione

Portogallo

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Dati chiave

Data di Nascita:

15 Dicembre 1965 (59 anni)

Luogo di Nascita:

Madeira, Portogallo

Nazione:

Portogallo

Concistoro:

5 Ottobre 2019

da

Francesco

Status Votante:

Elettore

Incarico:

Curiale

Tipo:

Cardinale Diacono

Chiesa Titolare:

Santi Domenico e Sisto

Sintesi

Il Cardinale José Tolentino Calaça de Mendonça è poeta, biblista ed educatore portoghese, oltre che alto prelato di spicco dell’ala “progressista” della Chiesa, molto affine a Papa Francesco.

Nato a Funchal, nell’isola di Madeira, nel 1965, è uno dei più giovani membri del Collegio cardinalizio. Trascorse i primi anni della sua vita in Angola, dove suo padre lavorava come pescatore. Quell’infanzia fu segnata da ricordi felici, ma anche dall’esperienza traumatica della testimonianza di un omicidio, un evento che lo segnò profondamente e che in seguito avrebbe rielaborato nella sua poesia.

L’Angola era allora una colonia portoghese, sebbene fosse già in corso la guerra d’indipendenza. In seguito alla rivoluzione dei garofani, avvenuta in Portogallo il 25 aprile 1974, alle colonie fu promessa l’indipendenza, il che portò la popolazione bianca a fuggire in massa. La famiglia Mendonça fece ritorno a Madeira quando José aveva dieci anni, ma l’esperienza africana lasciò in lui un’impronta indelebile.1“Fu una tappa molto importante per me, sono gli anni iniziali della nostra vita, le prime cose che vediamo e di cui prendiamo coscienza, per così dire. Fu lì che andai per la prima volta a scuola, dove ebbi le mie prime esperienze del mondo, e chi ha vissuto simili esperienze in Africa sa che lasciano il segno, perché l’Africa ci dona quel senso di vastità, di immensità dello spazio, e una purezza che resta incisa nel cuore” — Francisco Pinto Balsemão, “José Tolentino de Mendonça: ‘Tenho uma relação muito aberta com o Papa, que escuto muito, e procuro ser um colaborador leal e presente’, Deixar um Mundo Melhor, 13 maggio 2022. Ha anche affermato che la vita in Angola aveva a che fare con un “mondo incantato, non questo mondo disincantato della modernità, ma un mondo anteriore alla modernità”.

L’esodo della popolazione portoghese fu traumatico non solo a livello individuale, ma anche per l’intero Paese, che dovette accogliere circa un milione di rimpatriati, molti dei quali avevano perso tutto. “Il Portogallo non è ancora riuscito a trovare una narrazione che gli permetta di parlare liberamente della nostra esperienza in Africa”, ha affermato nella stessa intervista. Più recentemente, riflettendo sul passato coloniale portoghese, ha dichiarato di aver compreso solo in seguito “quanto il sistema coloniale, che era anche un sistema razzista, blocchi la realtà e impedisca alla fraternità di fluire nel modo giusto”.

Dopo il ritorno a Madeira nel 1975, Tolentino entrò nel seminario minore e ottenne la laurea in teologia presso l’Università Cattolica del Portogallo, a Lisbona, nel 1989. Fu ordinato sacerdote l’anno successivo per la diocesi di Funchal, ma svolse il ministero parrocchiale sull’isola solo per tre anni, prima che i suoi studi lo riportassero al Patriarcato di Lisbona.

La carriera accademica e pastorale di Tolentino comprende ruoli quali professore in seminario, parroco e rettore del Pontificio Collegio Portoghese a Roma. Ottenne il master in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1992.

Il Cardinale Tolentino ha avuto una carriera prolifica presso l’Università Cattolica Portoghese (UCP): dopo la laurea in teologia (1989) e il dottorato in teologia biblica (2004), fu professore assistente dal 1996 al 1999 e in seguito professore ordinario. La sua dedizione accademica culminò con la nomina a vice rettore nel 2012 e a decano della Facoltà di Teologia nel 2018.

Ha ricoperto anche diversi incarichi accademici a livello internazionale, tra cui cattedre presso l’Università Cattolica di Pernambuco, la Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro e la Scuola di Filosofia e Teologia dei Gesuiti di Belo Horizonte, tutte in Brasile. È stato, inoltre, Straus Fellow presso la New York University per l’anno accademico 2011-2012, partecipando a un progetto di ricerca su “Religione e ragione pubblica”.

Nel corso della sua carriera, il Cardinale Tolentino de Mendonça ha ricoperto anche ruoli ecclesiali significativi. È stato il primo direttore del Segretariato nazionale per la cultura della Conferenza episcopale portoghese, dal 2004 al 2014, promuovendo il dialogo tra la Chiesa e il più ampio ambito culturale del Paese. Sebbene formalmente sotto la tutela di un vescovo, fu evidente che allora padre Tolentino ne era il vero responsabile, con piena fiducia da parte dell’episcopato.

Nel 2018, Papa Francesco lo scelse per predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana ad Ariccia e, quattro mesi dopo, lo nominò archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, elevandolo contemporaneamente all’episcopato. Nel 2019, fu creato Cardinale e nominato membro di diversi dicasteri vaticani. Di conseguenza, queste nomine implicarono il trasferimento del prelato da Lisbona a Roma. Nel settembre 2022, Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.

Tolentino ha suscitato non poche controversie durante la sua vita sacerdotale, in particolare per la sua simpatia verso approcci eterodossi e tolleranti all’omosessualità (pur non avendo mai pubblicamente contraddetto l’insegnamento della Chiesa in merito), nonché per il suo legame con una monaca benedettina femminista radicale che sostiene l’aborto, l’ordinazione delle donne, il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso e l’adozione da parte di coppie omosessuali. Egli considera tali atteggiamenti parte dello sforzo di coinvolgere la Chiesa nel dialogo con la cultura contemporanea.

Parla correntemente il portoghese e l’italiano e discretamente l’inglese, oltre a conoscere le lingue classiche dell’ebraico e del greco antico, fondamentali per la sua attività accademica.

È un appassionato e prolifico lettore, nonché amante della letteratura. La sua poesia è molto apprezzata dagli specialisti, ma riguardano più l’ambito laico che quello religioso. Alcune sue poesie affrontano temi religiosi, ma la sua opera non può essere classificata come “religiosa”, dal momento che affronta una vasta gamma di esperienze umane.2Ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, Os Dias Contados [I giorni contati], nel 1990. Da allora ha pubblicato decine di opere, dalla poesia agli studi biblici, dalla teologia al commento culturale. La gran parte della sua produzione è edita solo in portoghese. Tra le sue opere in inglese si annoverano: Hidden Treasure: The Art of Searching Within (Alba House, 2014); Our Father Who Art on Earth: The Lord’s Prayer for Believers and Unbelievers (Paulist Press, 2013); No Journey Will Be Too Long: Friendship in Christian Life (Paulist Press, 2015); Religion and Culture in the Process of Global Change: Portuguese Perspectives (con Alfredo Teixeira e Alexandre Palma, Council for Research in Values & Philosophy, 2016); Jesus and the Woman: Revealing God’s Mercy (Paulist Press, 2017); I Thirst: Our Desire for God, God’s Desire for Us (Paulist Press, 2019), un ritiro predicato al Papa e alla Curia Romana durante la Quaresima del 2018.

Per commemorare il 70º anniversario della morte del controverso gesuita Padre Pierre Teilhard de Chardin, Tolentino ha scritto una prefazione a una nuova biografia del defunto paleontologo, le cui opere sono state censurate dal Vaticano a partire dal 1962, condanna che non è mai stata revocata. Il Cardinale ha lodato apertamente gli scritti di Teilhard e il suo biografo, Merce Prats.

Il suo ruolo nel Dicastero per la Cultura e l’Educazione, così come il suo legame con gruppi influenti quali la Comunità di Sant’Egidio, le Nazioni Unite e diversi alleati in Curia, rafforzano il suo profilo come figura modernista di rilievo nella Chiesa cattolica contemporanea.

In termini di governo, ha dimostrato di essere capace, avendo ricoperto numerosi incarichi di responsabilità, ma le sue doti amministrative sono state talvolta messe in discussione. Inoltre, non è noto per essere un uomo di squadra e può risultare difficile da affiancare.

Tra i progressisti, Tolentino è considerato un potenziale candidato di compromesso per il prossimo conclave, specialmente se figure simili, come il Cardinale Matteo Zuppi, non dovessero imporsi. Il vaticanista Sandro Magister ha riferito nel marzo 2025 che la Comunità di Sant’Egidio lo sosterrebbe come candidato Papabile. Un pontificato di Tolentino de Mendonça segnerebbe un ritorno a un Papa europeo, ma proveniente dalle periferie del continente, essendo cresciuto tra l’Angola e l’isola di Madeira.

Nonostante la sua relativa giovane età, il suo status di Papabile all’interno del Collegio cardinalizio non dovrebbe essere sottovalutato. È vicino a Papa Francesco su molte questioni e nutre una profonda stima per il Pontefice argentino. Per quei cardinali elettori che desiderano un candidato di continuità — certamente eterodosso e modernista, con forse un impulso ancora più rivoluzionario di quello di Francesco — il Cardinale portoghese di Madeira potrebbe rappresentare il candidato ideale.3In conclave, è probabile che raccolga i voti dei confratelli cardinali portoghesi (ce ne sono sorprendentemente molti) così come quelli in Brasile, dove si dice che eserciti una grande influenza. Nel caso di lingue principali come italiano, inglese, francese e spagnolo, non ha molto senso raggruppare i cardinali in base alla loro lingua madre, poiché le loro realtà sono troppo diverse per renderli un gruppo monolitico. Tuttavia, il portoghese potrebbe essere un’eccezione. I cardinali del Portogallo – sorprendentemente numerosi, considerata la dimensione del Paese – potrebbero votare facilmente per un connazionale, e probabilmente anche quelli dei Paesi africani lusofoni, dato i forti legami tra le chiese, che sono rimasti in gran parte intatti da eventuali ostilità lasciate dal periodo coloniale., I cardinali brasiliani rappresentano un caso diverso. Il Brasile si è separato dal Portogallo più di due secoli fa e, sebbene persistano legami forti, le rispettive realtà sociali, sfide pastorali e stili ecclesiali sono profondamente differenti. Tuttavia, se qualcuno può colmare questo divario, questi è proprio il Cardinale Tolentino, che gode di grande stima sia nel mondo culturale che in quello ecclesiale del Brasile. Si tratterebbe forse di una dozzina di voti, ma sufficienti per attirare l’attenzione su di lui dopo un primo scrutinio, soprattutto considerando che, al momento del prossimo conclave, egli sarà già figura di spicco della Curia romana, e potrebbe attrarre anche voti tra i cardinali curiali. Se non altro, ciò potrebbe porlo nella posizione di kingmaker, qualora decidesse di orientare i propri sostenitori verso un altro candidato. Va però tenuta in conto la sua età: essendo nato nel 1965, è improbabile che abbia raggiunto i 65 anni, forse nemmeno i 60. Il Collegio cardinalizio vorrà davvero dare avvio a un pontificato lungo come quello di Giovanni Paolo II e con un candidato così affine a Francesco? Sarebbe una scelta molto audace, ma al momento sembra improbabile.

Ordinazione Diaconale Femminile

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Il Cardinale Tolentino sull’Ordinazione Diaconale Femminile

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Ambigua

Sebbene il Cardinale Tolentino abbia dichiarato di allinearsi alla posizione ufficiale della Chiesa, le sue alleanze con coloro che sostengono l’ordinazione delle donne come diaconi suggeriscono che non sia del tutto contrario a questa possibilità.

Benedizione delle Coppie dello Stesso Sesso

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Rendere Opzionale il Celibato Sacerdotale

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Il Cardinale Tolentino sul Rendere Opzionale il Celibato Sacerdotale

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Ambigua

Il Cardinale Tolentino è favorevole alla continua discussione sul celibato sacerdotale.

Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

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Accordi Segreti Santa Sede-Cina

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Promuovere una Chiesa “Sinodale”

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Il Cardinale Tolentino sul Promuovere una “Chiesa Sinodale”

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A Favore

Il Cardinale Tolentino considera la sinodalità un elemento destinato a “segnare la Chiesa del futuro” e fondamentale per il suo impegno nel mondo.

Profilo Completo

MUNUS SANCTIFICANDI

Spiritualità e liturgia

In un’intervista del 2015, il Cardinale Tolentino de Mendonça affermò che per la sua generazione il Concilio Vaticano II rappresentava “il modo normale di guardare alla Chiesa e al mondo” e che non riteneva che il pontificato di Francesco fosse più contestato di quelli che lo avevano preceduto. La novità, disse, era piuttosto quella di vedere un Papa contestato da “un’ala più conservatrice” e da alcuni “nomi importanti, persino cardinali, che in un certo senso sono disposti a mettere il tradizionalismo al di sopra della Tradizione”.

Dal punto di vista liturgico, il Cardinale Tolentino de Mendonça non è certo un tradizionalista e nulla nel suo passato lascia intendere una vicinanza o simpatia per cause di stampo tradizionalista. Ciò non significa, tuttavia, che disprezzi la tradizione, nel senso almeno di riconoscere il contributo che la Tradizione cattolica ha offerto al mondo culturale nel corso dei secoli.

Le sue celebrazioni liturgiche sono sempre state solenni e rispettose, con un’attenzione al dettaglio che sfiora l’ossessione, e prepara le omelie anche per le Messe feriali con pochi fedeli presenti.

La sua spiritualità e la sua comprensione della Chiesa e dell’Eucaristia emergono nella sua predicazione e nei suoi scritti. In un’omelia tenuta durante la Messa conclusiva del Congresso Eucaristico nella città di Braga, nel nord del Portogallo, nel 2024, egli ha invocato una Chiesa più eucaristica, in contrapposizione a una Chiesa clericale, con espressioni che avrebbero potuto essere scritte da Papa Francesco stesso: “Una Chiesa eucaristica è l’opposto di una Chiesa clericale: è una Chiesa configurata alla sinodalità, che valorizza la partecipazione di tutti i battezzati, riconoscendo il ruolo del ministro ordinato, prendendosi cura e sostenendo i suoi pastori, investendo nel ministero laicale, una Chiesa che promuove una cultura ecclesiale di corresponsabilità e ha una visione profetica del ruolo della donna nella Chiesa. La Chiesa eucaristica è una Chiesa ‘dalle porte aperte’, che si presenta più come un’esperienza di servizio amorevole alla vita che con la rigidità di giudizi che escludono”.

Nella stessa omelia, ha predicato sull’importanza che la Chiesa sia mariana, citando Hans Urs von Balthasar, secondo cui, “senza la mariologia, il cristianesimo corre il rischio di una disumanizzazione involontaria”.

Una delle qualità per cui è maggiormente noto è la sua capacità di scoprire perle spirituali nel mondo secolare. Nel 2005 ha collaborato con la casa editrice portoghese Assírio & Alvim per curare una collana intitolata Teofanias (‘Teofanie’), che comprendeva opere di Simone Weil, Cristina Campo, Kierkegaard, Tommaso d’Aquino e persino i migliori racconti di padre Brown di Chesterton. Uno degli autori più curiosi inclusi nella collana è Etty Hillesum, una giovane ebrea olandese che si offrì volontaria per andare in un campo di concentramento per accompagnare i perseguitati; fu uccisa a Birkenau a soli 29 anni. Hillesum non si convertì mai al cristianesimo, ma i suoi diari rivelano una spiritualità profonda, ed è chiaramente una delle autrici predilette da Tolentino de Mendonça, che la cita spesso nei suoi interventi pubblici e nei suoi scritti.

La sua capacità di cogliere intuizioni spirituali nell’arte e nella letteratura laiche è emersa anche in diversi discorsi pronunciati da Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, nel 2023, che portavano chiaramente l’impronta di Tolentino.

Una tale varietà di influenze indica uno spirito in cerca di ispirazione ovunque sia possibile trovarla, anche al di fuori della Tradizione cattolica. Con Assírio ha inoltre curato la pubblicazione de A Oração dos Homens. Uma antologia das tradições espirituais (‘La preghiera degli uomini. Antologia delle tradizioni spirituali’), una raccolta di frammenti spirituali e preghiere dalle civiltà più antiche fino al cristianesimo, che include anche preghiere di tradizioni animiste africane, di tribù amazzoniche, dell’ebraismo e dell’islam.

Sebbene Tolentino non abbia avuto un coinvolgimento diretto nel dialogo ecumenico o interreligioso da un punto di vista pastorale, le sue attività accademiche e culturali lo hanno posto a stretto contatto con persone di diverse religioni e tradizioni cristiane, con le quali ha instaurato rapporti di amicizia.

Costruire ponti tra Chiesa e cultura

Il Cardinale Tolentino de Mendonça è considerato da alcuni in Portogallo come un uomo di alta cultura all’interno della Chiesa. La sua opera letteraria, il suo pensiero e le sue prese di posizione pubbliche — ma soprattutto le sue amicizie personali e la sua vasta conoscenza del mondo culturale — gli hanno valso il rispetto di un ambiente che, in Portogallo e all’estero, si era progressivamente allontanato dalla Chiesa.

Tolentino non è percepito da artisti, poeti e attori come un elemento estraneo che tenta faticosamente di ottenere un punto d’appoggio clericale nel loro mondo, bensì come uno di loro, che accidentalmente è anche un sacerdote. Sebbene il suo stile non possa essere definito proselitista, ha attratto molte persone del mondo della cultura che nutrivano un desiderio spirituale, ma anche una profonda diffidenza nei confronti della Chiesa cattolica come istituzione. Molte figure culturali di rilievo si sono avvicinate alla Chiesa cattolica o si sono riconciliate con essa, grazie alla sua influenza.1Ad esempio, l’attore e drammaturgo Luís Miguel Cintra, l’artista Ilda David, e l’attrice e comica Maria Rueff.

“La vera sapienza deve avere la capacità di parlare a tutti”, ha dichiarato il Cardinale Tolentino alla rivista America Magazine, gestita dai gesuiti, nel 2024. “È sempre stata una mia preoccupazione nel ministero, quella di trovare un linguaggio che possa parlare a tutti, che sia comprensibile a tutti. È anche per questo che ho scelto come motto episcopale: ‘Guardate i gigli del campo’, perché è una di quelle frasi di Gesù che un giardiniere, ma anche un teologo, può comprendere”.

Questo approccio attirò l’attenzione della gerarchia romana, in primo luogo attraverso il Cardinale Gianfranco Ravasi, all’epoca presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Ma il trampolino di lancio per la carriera internazionale di Tolentino fu probabilmente la visita di Papa Benedetto XVI in Portogallo nel 2010. Uno dei momenti salienti di quel viaggio fu l’incontro con rappresentanti del mondo culturale presso il Centro Culturale di Belém, a Lisbona. L’evento, interamente ideato da Tolentino, vide la partecipazione dei principali intellettuali e artisti del Paese, con il celebre regista Manoel de Oliveira, allora centoduenne, incaricato di rivolgere un discorso al Papa a nome di tutti. Le immagini di Benedetto XVI, allora ottantatreenne, e di Oliveira che si stringono le mani con delicatezza divennero subito iconiche e l’evento fu considerato un grande successo. L’anno successivo, Papa Benedetto XVI nominò Tolentino consultore del Pontificio Consiglio della Cultura.

La notorietà di Tolentino crebbe ulteriormente sotto Francesco, il quale,nel 2018, lo invitò a guidare gli esercizi spirituali di Quaresima per la Curia Romana. Al termine del ritiro, Papa Francesco lo ringraziò “per averci ricordato che la Chiesa non è una gabbia per lo Spirito Santo, che lo Spirito vola e opera anche fuori”. In quell’occasione, il Cardinale Tolentino consigliò ai sacerdoti di andare al cinema.2Il Cardinale si serve spesso, nei suoi ritiri, del cinema, della letteratura, delle scienze umane e della psicoanalisi, oltre che della teologia, ecclesiologia e spiritualità. “Un sacerdote deve essere un esperto di umanità e tutte le nostre esperienze umane sono limitate”, ha detto a America Magazine nel 2024. “Il cinema ci permette di creare relazioni di empatia, di ascolto verso figure e situazioni di vita molto diverse dalle nostre”. Ha aggiunto che è “assolutamente necessario” per i sacerdoti “comprendere la complessità dell’anima umana” per “servire nel modo in cui Papa Francesco ci invita ripetutamente a fare”. “È molto facile ridurre persino il ministero a un atteggiamento ideologico o teorico”, ha detto. “Il cinema, invece, è una forma di conoscenza della realtà su livelli che ci aiutano a pensare, a comprendere, a trovare, ad accostarci a mondi diversi”.

Ha dichiarato in precedenti interviste di dare grande valore alla creatività dell’aula scolastica e di preferire vivere “in quella periferia che è il mondo della cultura”. Se è “troppo immerso nel mondo ecclesiastico”, ha affermato nell’intervista del 2015, “mi sento come un pesce fuor d’acqua”.

Nella stessa intervista, ha dichiarato di credere che “la teologia ha bisogno del mondo”, ed è per questo che è “molto interessato” al modo in cui la cultura moderna utilizza la Bibbia.

“Sono molto interessato a ciò che Bruce Springsteen fa con la Bibbia, a ciò che fa il cinema di [Andrei] Tarkovskij o la cultura popolare”, ha detto. Il rapporto tra cristianesimo e cultura è al centro di molti dei suoi scritti, che gli hanno valso numerosi premi e riconoscimenti letterari. Crede fermamente anche che Papa Francesco stia riportando alla Chiesa molti cattolici disaffezionati.

MUNUS REGENDI

Gestione degli abusi sessuali

Non essendo mai stato vescovo diocesano, il Cardinale Tolentino de Mendonça non ha un’esperienza diretta nella gestione di casi di abusi sessuali clericali. Tuttavia, quando la crisi degli abusi è emersa in Portogallo, gli è stato chiesto un commento e ha definito la situazione una “devastazione” e una “tragedia”, affermando che si tratta di un problema che la Chiesa non può affrontare da sola e che richiede l’aiuto di tutti per “riconciliarsi con la società”.3Jorge Freitas de Sousa, “D. Tolentino de Mendonça comenta a ‘devastação’ e ‘tragedia’ dos abusos sexuais na Igreja”, RTP, 8 aprile 2023.

Formazione seminaristica

Pur avendo egli stesso iniziato il seminario minore in giovane età, Tolentino non raccomanda tale percorso oggi. “Penso che il discernimento vocazionale debba avvenire in forma più integrata, all’interno della famiglia e in età più matura”, ha affermato. “Ma quelli erano i tempi, il paradigma in cui sono cresciuto”.

“Super ministro” della cultura e dell’educazione

Nel 2022, Papa Francesco ha nominato il Cardinale Mendonça prefetto del nuovo “Super Dicastero” per la Cultura e l’Educazione, incaricato di promuovere l’educazione cattolica e il dialogo culturale nel mondo. Questo ruolo gli conferisce, di fatto, la supervisione su tutte le università cattoliche a livello globale.

Ha descritto così la sua routine quotidiana a Roma: “Ogni giorno riservo del tempo per la Messa e la preghiera, e il resto della giornata è dedicato al lavoro per il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che – ammetto – mi entusiasma. Ma continuo ad andare al cinema, a teatro o ai concerti, lo faccio almeno una volta a settimana. Per piacere e per dovere”.

Sotto la sua guida, nel giugno 2023, il Dicastero ha organizzato un importante incontro tra Papa Francesco e duecento rappresentanti del mondo della cultura, in occasione del cinquantesimo anniversario della Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani. L’evento si è svolto nella Cappella Sistina.

Un anno dopo, Tolentino ha organizzato un incontro simile tra Papa Francesco e comici provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali noti per la loro volgarità, dissolutezza e, talvolta, per posizioni anticattoliche. I comici americani sono stati invitati dal controverso gesuita statunitense sostenitore dell’agenda omosessualista, padre James Martin.

Questo evento è rappresentativo dello stile del Cardinale Tolentino e non è stato certo il primo del genere: aveva già intrattenuto pubblici dialoghi con noti comici portoghesi, in particolare con Ricardo Araújo Pereira. Questi, ateo, ha studiato presso l’Università Cattolica quando Tolentino era ancora cappellano e i due si conobbero in quel contesto. Tolentino ha presieduto al suo matrimonio e i due sono rimasti amici. Quando Pereira divenne famoso, Tolentino lo invitò a partecipare a un ciclo di conferenze intitolato Dio: una questione per credenti e non credenti. Araújo Pereira mostrò una buona conoscenza della Bibbia e parlò del rapporto tra umorismo e religione, un tema sul quale anche il Cardinale si è espresso pubblicamente.

Non è stata quindi una sorpresa che, nel giugno 2024, in occasione dell’udienza con oltre cento comici in Vaticano, il Cardinale Tolentino fosse seduto accanto al Papa, mentre molti degli ospiti confessavano di essere rimasti sbalorditi per l’invito ricevuto. Questo è proprio il modus operandi di Tolentino: portare nella Chiesa — in questo caso, direttamente in Vaticano  — anche coloro che non si sarebbero mai immaginati lì, parlando loro nei propri termini e facendoli sentire accolti e valorizzati.

Come ha detto lo stesso Ricardo Araújo Pereira, anch’egli presente all’incontro in Vaticano: “è una persona che trasmette serenità. Quando sono vicino a lui, mi sento sempre un po’ più calmo. Mi ha sempre colpito il modo in cui riesce a coniugare cultura e idea di Dio, e quanto sia tollerante nei confronti degli increduli come me”.

Amministrazione

Il Cardinale è notoriamente ritenuto poco dotato sul piano amministrativo, come è emerso durante il suo mandato come rettore del Pontificio Collegio Portoghese e, successivamente, nei suoi anni di gestione universitaria. “Potrà anche avere una mente brillante, ma è una mente più incline allo studio e alla letteratura che al buon funzionamento delle istituzioni”, ha detto una fonte a lui vicina. Ama fare le cose a modo suo e, nei vari ambiti in cui ha operato nella sua vita, gli è spesso stato lasciato ampio margine d’azione. Tuttavia, coloro che hanno lavorato con lui sottolineano per primi quanto possa essere difficile collaborare e ciò ha già portato a qualche resistenza nei suoi confronti da parte di altri cardinali a Roma.

Vedute sulla sinodalità

Il Cardinale Tolentino abbraccia la sinodalità e considera il Sinodo sulla Sinodalità “molto importante”, ritenendo che la sinodalità, in generale, sia qualcosa che “segnerà la Chiesa del futuro”. Egli immagina come esito del Sinodo “una Chiesa più comunitaria, con responsabilità più condivise, dove l’Eucaristia sia al centro, ma anche una Chiesa che sia il punto di partenza per un impegno reale di testimonianza serena e gioiosa nel dialogo con il mondo”.

“Penso che la Chiesa abbia tutto da guadagnare nel chiedere aiuto, anziché sentirsi autosufficiente, e nel non dire ‘posso farcela da sola, posso creare le strutture,’ perché questo è un modo di restare in un monologo”, ha affermato il Cardinale Tolentino. “La Chiesa deve impegnarsi nel dialogo [con il mondo] e deve iniziare questo dialogo dentro se stessa e, per questo, la sinodalità sarà fondamentale”.

In un’intervista dell’agosto 2024, ha ribadito che il Sinodo sulla Sinodalità è “molto importante”, perché la questione sinodale “segnerà la Chiesa del futuro”. Ha aggiunto: “Papa Francesco ha avuto una grande intuizione nel promuovere questo sinodo, perché la Chiesa deve crescere. Ma per crescere, deve farlo attraverso un dialogo con se stessa, attivando tutte le mediazioni e la partecipazione dei battezzati”. Secondo lui, è “da questa partecipazione che nasceranno molte altre cose, ma dobbiamo fare dell’essere insieme una risorsa e dobbiamo vedere la Chiesa non in modo piramidale, ma come un corpo”.

Ritiene che il Sinodo aiuterà a chiarire tutto ciò. “Più che un tema o l’altro, è proprio la partecipazione e la vocazione dei battezzati che dà alla Chiesa un volto sinodale, che penso avrà una grande conseguenza in futuro”, ha affermato.

Alleanza con Papa Francesco

L’impegno del Cardinale Tolentino con il mondo della cultura e la sua distanza da ogni rigidità dottrinale si pongono in piena continuità con l’approccio di Papa Francesco.

Nel 2024, ha dichiarato di essere “molto impressionato” dall’intelligenza del Papa: “Colpisce, è brillante. Quando gli si pone una domanda, risponde con intelligenza e profondità, e spesso in modo sorprendente porta la questione oltre ciò che gli è stato chiesto”.

Il Cardinale ha aggiunto: “Mi colpisce anche la sua semplicità evangelica. In quell’uomo c’è il profumo del Vangelo: è profondamente toccante. Sento di trovarmi davanti a un uomo per il quale la verità è la verità”. In un’intervista rilasciata ad America Magazine, ha affermato di considerare Francesco un “Papa straordinario, che dobbiamo sostenere in tutti i modi per quanto sta facendo affinché la Chiesa sia più missionaria, più profetica”.

Ha detto che, parlando come poeta, “Papa Francesco porta con sé una poesia straordinaria” e riempie il mondo “di una speranza che è una speranza poetica per tante donne e uomini di cultura, anche non credenti, che lo apprezzano molto per i suoi gesti, per la sua libertà, per il suo senso dell’umorismo, per gli elementi sorprendenti della sua personalità”.

Tolentino apprezza l’impulso missionario del Papa, la consapevolezza che “l’esperienza cristiana non può rimanere fissata in un linguaggio ereditato dal passato” e che la Chiesa deve rispondere alla “sfida missionaria” indicata da Francesco: quella di “raggiungere tutti”.

Ha anche detto di guardare “con speranza” al tempo presente, perché vede “tanti uomini e donne pronti a dare una seconda possibilità alla Chiesa”, grazie alla guida di Papa Francesco. Crede che il Papa “stia raggiungendo tanti artisti e persone diverse, con percorsi di vita molto complessi”, che sono disposti “a dare una seconda possibilità al cristianesimo”. Ritiene anche che il cristianesimo “debba dare una seconda possibilità al mondo e a così tante persone”.

Tolentino vede inoltre nella Curia “la continuazione delle linee portanti del magistero di [Papa Francesco] e di quella dimensione missionaria richiesta dalla costituzione apostolica Praedicate Evangelium”. Ha aggiunto di apprezzare ciò che definisce una “coscienza missionaria” nella Curia attuale, “al servizio del ministero petrino e delle Chiese locali”.

Valorizzazione dell’Africa

A causa dell’esperienza vissuta nei suoi primi anni di vita in Angola, il Cardinale Tolentino nutre un affetto particolare per il continente africano. Ha dichiarato di apprezzare la “passione per quelle persone, la loro spontaneità e l’elevata qualità umana che culturalmente gli africani possiedono”, sebbene non sembri attribuire esplicitamente tali qualità alla fede o a elementi spirituali. Stima “la gioventù dell’Africa”, che rappresenta una speranza, “ma anche una grande sfida” in termini di educazione e migrazione, e si mostra attento alle questioni di giustizia sociale nel continente. Secondo lui, gli altri Paesi devono aiutare l’Africa “perché il livello di povertà e disuguaglianza sociale è enorme” e l’Occidente deve “pensare a forme alternative per costruire una giustizia sociale più reale”.

Probabilmente l’Africa influenza anche il suo lavoro di prefetto: il Cardinale Tolentino auspica, infatti, che il Dicastero per la Cultura e l’Educazione possa aiutare l’Africa rafforzando la rete universitaria del continente e desidera aumentare la presenza di artisti e teologi africani nei comitati del Dicastero. Apprezza “l’entusiasmo della teologia africana” e ha affermato di ritenere che la Chiesa in Africa “abbia svolto un ruolo profetico”, ma si dice preoccupato per il livello di sviluppo materiale, inferiore rispetto ai Paesi del Primo Mondo. “Hanno risorse antropologiche, risorse per il futuro, che vanno oltre le nostre”, ha detto. “È fondamentale promuovere il dialogo, la collaborazione e l’integrazione dell’Africa in tutto ciò che facciamo e pensiamo”.

Pontificio Istituto Orientale

Nel giugno 2024, Papa Francesco ha nominato il Cardinale Tolentino cancelliere del Pontificio Istituto Orientale, in parte grazie alla sua vasta esperienza in ambito teologico, educativo e culturale, che è in linea con gli obiettivi dell’Istituzione, e anche in virtù del suo ruolo di prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.

MUNUS DOCENDI

Educazione per “l’arte dell’essere”

L’associazione del Cardinale Mendonça con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile riflette la sua visione progressista del ruolo dell’educazione, una visione che, secondo i critici, sarebbe incompatibile con la Tradizione apostolica.

Tale impostazione dà priorità alla promozione della solidarietà globale, dell’inclusività e della giustizia sociale, piuttosto che alla dottrina e alla catechesi tradizionali della Chiesa. António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, condivide con Mendonça le origini portoghesi, fatto che suggerisce un’inedita sintonia e collaborazione tra Roma e New York sotto la loro guida. Questa convergenza solleva interrogativi circa l’influenza che le vedute progressiste del Cardinale Mendonça potrebbero esercitare, eventualmente spostando il baricentro dell’educazione cattolica vaticana, soprattutto qualora questi dovesse divenire il prossimo Papa.

Il Cardinale, certamente, non vede l’educazione cattolica come un semplice mezzo per trasmettere conoscenze formali e inculcare la dottrina. In un discorso pronunciato in Portogallo nel 2022, egli ha affermato che “educare è entrare in relazione” e che una scuola cattolica non dovrebbe “limitarsi a trasmettere in modo competente ed efficiente i diversi campi del sapere”,, ma prendersi cura di ogni persona nella sua unicità, aiutando ciascun studente “a vivere pienamente ciò che è”. Usando termini che, molto probabilmente, sono entrati in un orecchio e usciti dall’altro, visto l’uditorio composto da studenti di scuole secondarie, Tolentino ha parlato dell’importanza di costruire una “visione poliedrica, dilatata e interdisciplinare della vita” al servizio “dell’arte dell’essere”.

Lavorare con chi è ai margini

Per molti anni, durante il suo periodo a Lisbona, Tolentino de Mendonça è stato coadiutore della parrocchia di Santa Elisabetta, accanto al parroco padre José Manuel Pereira de Almeida, medico, eticista e professore di teologia morale. La parrocchia era molto frequentata e serviva anche come luogo di incontro per persone considerate ai margini della vita ecclesiale. I due sacerdoti guidavano gruppi di sostegno per coppie in situazioni irregolari e per omosessuali cattolici, con il Cardinale Tolentino particolarmente impegnato nell’accompagnamento pastorale di questi ultimi.

Sull’omosessualità

Pur essendo ben noto, l’impegno del Cardinale Tolentino de Mendonça con persone aventi attrazione per lo stesso sesso e che vivono uno stile di vita omosessuale attivo è sempre stato condotto con discrezione e le sue dichiarazioni pubbliche sul tema della riconciliazione tra omosessualità e vita ecclesiale sono scarse. In privato, ha ammesso di aver incoraggiato queste persone a seguire l’insegnamento della Chiesa riguardo alla castità. In modo controverso, tuttavia, quando alcuni gli hanno confidato di non riuscire a viverla e di avere una relazione, il Cardinale li avrebbe esortati almeno a essere fedeli al proprio partner.

Alla domanda, nel 2015, su come avesse vissuto il passaggio alla cappellania della Capela do Rato dopo cinque anni di ministero pastorale con persone omosessuali, ha risposto: “In maniera molto naturale. Non scelgo le persone con cui devo camminare. Poiché non le scelgo, non le giudico. L’atteggiamento della Chiesa dev’essere quello dell’accoglienza, dell’accompagnamento normale di ciò che le persone vivono e sono”.

Una prospettiva unica su questi incontri è stata offerta da Luís Mah, ricercatore della Lisbon School of Economics and Management, autodefinitosi “attivista e rivoluzionario nella Chiesa”, e che ha partecipato su invito di un amico. In un’intervista a Notícias Magazine, ha raccontato: “Quando sono arrivato, mi sono sentito a mio agio. C’erano altri come me, una comunità. Era un momento per stare insieme, si discuteva di fede, spiritualità, politica e della nostra vita quotidiana”. Ha aggiunto: “Tolentino è essenzialmente una sorta di terapeuta. Sentivamo che aveva il dono di ascoltarci e, attraverso la Bibbia, trovava sempre il modo per aiutarci a restare nella comunità. Questo mi ha fatto sentire parte della Chiesa. È unico. Un giorno sarà Papa”.

L’impegno di Tolentino nella pastorale degli omosessuali ha suscitato sospetti, soprattutto fuori dal Portogallo, ma egli è stato sempre attento a non chiedere pubblicamente un cambiamento del magistero della Chiesa su questo tema. Non si è ancora espresso pubblicamente su Fiducia supplicans e sulla benedizione delle coppie omosessuali, ma ha manifestato una disponibilità alla “accoglienza di tutti” nella Chiesa, compresi coloro che vivono situazioni irregolari, e la sua posizione è probabilmente favorevole al documento.

La sua posizione pubblica su questi temi può essere riassunta da una sua dichiarazione in un’intervista del 2022 al gruppo mediatico cattolico Renascença: “Nessuno può essere escluso dall’amore e dalla misericordia di Cristo. E questa esperienza di misericordia dev’essere portata a tutti. Ai cristiani risposati, feriti dalla loro esperienza di naufragio matrimoniale; e alla realtà delle nuove famiglie; o gli omosessuali che devono trovare nella Chiesa uno spazio di ascolto, accoglienza e misericordia”.

Polemiche con premi nobel

Nel 2010, Mendonça fu nominato cappellano della Capela do Rato. Negli ultimi anni della dittatura, la piccola cappella era diventata un punto di riferimento per i cattolici progressisti e per i dissidenti politici, tra cui anche l’allora futuro segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. La cappella mantenne nel tempo questa reputazione e il Cardinale Tolentino la utilizzò per ospitare numerosi incontri culturali, dibattiti, conferenze e altri eventi, che spesso ricevevano una significativa copertura mediatica.

Nonostante il suo eccellente rapporto e la buona considerazione di cui gode nel mondo della cultura — o forse proprio per questo — il Cardinale Tolentino non ha mai esitato a richiamare colleghi artisti e scrittori quando, a suo giudizio, manifestavano pregiudizi nei confronti della Chiesa o della religione in generale. Un esempio emblematico si ebbe nel 2009, quando il premio Nobel José Saramago pubblicò un libro intitolato Cain (‘Caino’), basato sul racconto della Genesi di Caino e Abele. Durante la presentazione del volume, Saramago, ateo convinto, dichiarò che “la Bibbia è un manuale di cattive abitudini, un catalogo di crudeltà e del peggio della natura umana”.

Il Cardinale Tolentino, biblista di formazione, definì l’opera “banale” e al di sotto del livello che ci si aspetterebbe da un autore come Saramago. “Ciò che lascia perplessi nei suoi commenti — dichiarò in un’intervista — è come un grande creatore, un artigiano della parola, possa guardare alla Bibbia — che è patrimonio di molteplici culture e fonte di ispirazione per tanta letteratura — con tale grado di semplicismo e fare affermazioni di questo tipo”. I commenti sprezzanti di Saramago sulla Bibbia, proseguì, costituivano “una riduzione inaccettabile, non solo dal punto di vista della fede, ma anche da una prospettiva culturale”.

Il Cardinale non si sottrasse neppure a un confronto diretto con il premio Nobel, durante un incontro organizzato da un importante quotidiano portoghese, nel quale i due discussero del libro in termini cordiali. Tolentino de Mendonça aprì il dialogo dicendo: “Non considero questo un duello o un confronto. Questo è un territorio in cui l’umiltà è profondamente necessaria. In fondo, sia il non credente sia il credente restano a mani vuote, seppur in modo diverso. Entrambi sono cercatori. La fede nasce da una domanda, da un’apertura alla rivelazione di Dio e del fratello”.

Anni dopo, intervenne anche nel dibattito sorto attorno alla nuova traduzione della Bibbia curata dal filologo classico Frederico Lourenço, criticandone la scelta di tradurre l’appellativo di Cristo come “Figlio dell’umanità” anziché con il tradizionale “Figlio dell’uomo”.

Le opere letterarie e le riflessioni teologiche del Cardinale Mendonça gli hanno valso numerosi riconoscimenti, specialmente nei Paesi di lingua portoghese.

Legami controversi con una suora dissidente

L’eterodossia del Cardinale Tolentino e le sue posizioni su questioni sociali come l’omosessualità o la sua alleanza con una religiosa femminista hanno suscitato ampie critiche.

Negli anni 2010, si è legato pubblicamente a suor Maria Teresa Forcades i Vila, benedettina spagnola nota per le sue posizioni radicali su temi quali l’aborto (è contraria a ogni legge che ne vieti la pratica e sostiene che tutte le donne dovrebbero portare con sé la pillola del giorno dopo), l’ordinazione femminile, l’omosessualità e l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Suor Forcades si è dichiarata apertamente promotrice di una “rivoluzione queer” nella Chiesa e ha pubblicato nel 2016 il libro Siamo tutti diversi! Per una teologia queer.

Tolentino ha scritto la prefazione all’edizione portoghese di un’opera precedente di suor Forcades, pubblicata nel 2012, A teologia feminista na história (‘La teologia femminista nella storia’). Nella prefazione definisce il volume un’opera “sorprendente” e sottolinea come il suo apostolato debba essere preso a modello per “liberare” il cristianesimo dai vincoli dogmatici del passato e del presente.

“Teresa Forcades i Vila è un nome che, per molte ragioni, merita di essere onorato”, scrive, lodandola per “aver indicato con coraggio le contraddizioni e cercato alternative ermeneutiche che sostengano una rottura di significato e di civiltà”. Aggiunge che “l’essenziale” è riconoscere che Gesù “non ha codificato né standardizzato. Gesù ha vissuto, cioè ha costruito un’etica della relazione”.

Suor Maria Teresa intervenne nuovamente al fianco dell’allora padre Tolentino nel 2016, prendendo la parola durante la presentazione del suo nuovo libro Vers una espiritualitat dels sentits (‘Verso una spiritualità dei sensi’).

Il Cardinale non ha mai rinnegato le sue parole di elogio nei confronti dell’opera della religiosa, né ha risposto alle domande in merito rivoltegli nel 2022. In privato, tuttavia, avrebbe espresso frustrazione per il fatto che la sua alleanza con suor Maria Teresa venga costantemente richiamata nelle recensioni e nelle analisi della sua vita e del suo lavoro.

Amoris Laetitia e alla Comunione per i divorziati “risposati”

Il Cardinale Tolentino ha sostenuto la possibilità per i divorziati risposati civilmente di accedere alla Santa Comunione, secondo quanto previsto dai cambiamenti introdotti da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. La posizione di Tolentino su questo tema sottolinea la sua profonda affinità con Papa Francesco: egli concepisce la Chiesa come uno spazio di accoglienza e misericordia per tutti, in particolare per coloro che hanno sperimentato l’emarginazione.

Coloro che gli sono vicini affermano che la sua vicinanza a figure che invocano apertamente riforme più radicali non debba necessariamente essere interpretata come un sostegno alle loro posizioni, ma piuttosto come l’espressione della convinzione che tali conversazioni debbano continuare ad essere coltivate all’interno della Chiesa.

Il suo tono moderato e conciliatore ha portato molti a considerarlo un centrista, benché altri lo ritengano rappresentante di una tendenza chiaramente modernista nella Chiesa, orientata verso un “post-cattolicesimo” che abbraccia i valori secolari.4Claude Barthe, noto sacerdote, giornalista, liturgista e saggista cattolico francese, sostiene che si tratti di un “falso centrista”. Barthe critica l’approccio di Tolentino, ritenendolo espressione di un “post-cattolicesimo” che assimila valori secolari. Egli sottolinea l’allineamento del Cardinale con la visione di Papa Francesco, che includerebbe un allentamento delle norme morali e una maggiore inclusività, come dimostrato dal suo sostegno alla Dichiarazione Fiducia Supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede, che permette ai sacerdoti cattolici di benedire, in certe circostanze, persone in unioni omosessuali.

Un’eccezione significativa al suo generale silenzio sulle questioni più controverse è rappresentata dal tema dell’eutanasia. Dal 2015, i politici portoghesi tentano, con risultati altalenanti, di legalizzarla. Nel 2020, nel pieno del dibattito pubblico, il Cardinale ha scritto un editoriale per Expresso dal titolo 10 argomenti civili contro l’eutanasia. Il terzo argomento era: “Nessuna vita vale più di un’altra. Nessuna vita vale meno. La vita del debole vale quanto quella del forte. La vita del povero vale quanto quella del potente. Il valore della vita del malato è identico a quello del sano. L’idea che ci siano vite che, in certe circostanze, valgono meno di altre è un principio che si scontra con i valori universali secondo i quali viviamo”.

In un’intervista concessa a Renascença nel 2022, ha nuovamente denunciato l’eutanasia, definendola “una grande sconfitta per la civiltà, che rattrista e preoccupa credenti e non credenti” e “una sconfitta per quei valori che pongono la persona al centro”.

Posizioni sull’ordinazione delle donne e il celibato ecclesiastico

Il Cardinale José Tolentino de Mendonça adotta una posizione ambigua riguardo all’ordinazione delle donne. Pur affermando di aderire alla posizione ufficiale della Chiesa cattolica, che si oppone all’ordinazione sacerdotale femminile, le sue vedute più ampie e le alleanze da lui intrattenute in merito al ruolo delle donne nella Chiesa suggeriscono un’apertura diversa.

Nel 2022, ha scritto la prefazione al libro Women Religious, Women Deacons: Questions and Answers (‘Religiose e Diaconesse: Domande e Risposte’) della teologa Phyllis Zagano, una delle principali sostenitrici dell’ordinazione delle donne.5Paulist Press, aprile 2022.

Per i sostenitori del Cardinale Tolentino, questa collaborazione è indice della sua disponibilità al dialogo e della volontà di esplorare i fondamenti storici e teologici del ministero femminile nella Chiesa.

Sebbene si sia fermato un passo prima di sostenere apertamente l’ordinazione sacerdotale delle donne, il suo lavoro con Zagano potrebbe riflettere un impegno a riesaminare ed eventualmente ampliare i ruoli delle donne nella Chiesa, in coerenza con le pratiche storiche e le esigenze pastorali attuali, o forse anche un’apertura all’ordinazione delle donne al diaconato.

Questa posizione progressista, incentrata sul dialogo, suggerisce che il Cardinale Tolentino supporti discussione e discernimento continui sui ruoli femminili nel ministero ecclesiale, come pure su altri temi, come il celibato e l’inclusione delle persone impegnate in relazioni omosessuali.

In un’intervista a Expresso del dicembre 2023, al Cardinale fu chiesto direttamente se sostenesse l’ordinazione di uomini sposati e di donne. Egli evitò di rispondere in modo diretto, preferendo parlare dell’importanza di una Chiesa più sinodale. Questo spinse il giornalista a chiedergli se non si stesse semplicemente proteggendo per non assumere posizioni che lo collocherebbero nel campo eterodosso. Il Cardinale rispose: “Sento soprattutto la chiamata, come pastore, a stare con la gente, a non escludere nessuno, a testimoniare che il messaggio d’amore di Cristo è per tutti, in ogni tempo e in ogni situazione. Non si tratta di proteggermi, ma di rendermi disponibile all’incontro e all’accompagnamento. È lì che sento di essere più utile”.

Teologia dell’amicizia e rifiuto dello scontro

L’atteggiamento generale del Cardinale Tolentino denota una disponibilità ad evitare lo scontro e a valorizzare invece l’importanza dell’amicizia. Il suo libro No Journey Will Be Too Long (‘Nessun viaggio sarà troppo lungo’)6Pubblicato in inglese da Paulist Press, gennaio 2015. è, nelle sue parole, una “teologia dell’amicizia”, in cui sostiene che, in una società che ha esaurito il significato della parola amore, l’amicizia è stata svalutata e necessita di essere ricollocata nel suo giusto posto.

Chi lo conosce afferma di aver visto questi principi tradursi nella sua vita concreta. Dicono che il Cardinale Tolentino è una persona che fa sentire speciale chiunque incontri, concentrandosi costantemente su ciò che unisce piuttosto che su ciò che divide. Viene anche apprezzato per il suo “buon senso dell’umorismo” e viene descritto come “affascinante, molto sensibile, e quasi invariabilmente cordiale e caloroso”, sebbene possa diventare suscettibile se provocato.

Le sue amicizie travalicano le divisioni ideologiche ed ecclesiali. Nonostante tenda ad attirare l’attenzione ovunque si trovi — data la sua personalità e il suo prestigio — egli ha quasi sempre una parola personale di gratitudine o un complimento specifico per il suo interlocutore.7I suoi amici osservano che questa sua inclinazione a voler compiacere può talvolta rivelarsi un punto debole, poiché fatica a dire di no a richieste che poi restano inevase, semplicemente perché non è in grado di portare a termine tutto ciò a cui si è impegnato.

Il Cardinale José Tolentino de Mendonça ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui il titolo di “Portoghese dell’anno” nel 2019 e il prestigioso Premio Pessoa nel 2023. È frequentemente invitato a funzioni statali ufficiali in Portogallo e la sua opera di ponte tra la Chiesa e il mondo laico si estende anche alla sfera politica, dove è apprezzato anche da coloro che generalmente si mostrano ostili alle figure ecclesiastiche.

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    “Fu una tappa molto importante per me, sono gli anni iniziali della nostra vita, le prime cose che vediamo e di cui prendiamo coscienza, per così dire. Fu lì che andai per la prima volta a scuola, dove ebbi le mie prime esperienze del mondo, e chi ha vissuto simili esperienze in Africa sa che lasciano il segno, perché l’Africa ci dona quel senso di vastità, di immensità dello spazio, e una purezza che resta incisa nel cuore” — Francisco Pinto Balsemão, “José Tolentino de Mendonça: ‘Tenho uma relação muito aberta com o Papa, que escuto muito, e procuro ser um colaborador leal e presente’, Deixar um Mundo Melhor, 13 maggio 2022. Ha anche affermato che la vita in Angola aveva a che fare con un “mondo incantato, non questo mondo disincantato della modernità, ma un mondo anteriore alla modernità”. L’esodo della popolazione portoghese fu traumatico non solo a livello individuale, ma anche per l’intero Paese, che dovette accogliere circa un milione di rimpatriati, molti dei quali avevano perso tutto. “Il Portogallo non è ancora riuscito a trovare una narrazione che gli permetta di parlare liberamente della nostra esperienza in Africa”, ha affermato nella stessa intervista. Più recentemente, riflettendo sul passato coloniale portoghese, ha dichiarato di aver compreso solo in seguito “quanto il sistema coloniale, che era anche un sistema razzista, blocchi la realtà e impedisca alla fraternità di fluire nel modo giusto”.
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    Ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, Os Dias Contados [I giorni contati], nel 1990. Da allora ha pubblicato decine di opere, dalla poesia agli studi biblici, dalla teologia al commento culturale. La gran parte della sua produzione è edita solo in portoghese. Tra le sue opere in inglese si annoverano: Hidden Treasure: The Art of Searching Within (Alba House, 2014); Our Father Who Art on Earth: The Lord’s Prayer for Believers and Unbelievers (Paulist Press, 2013); No Journey Will Be Too Long: Friendship in Christian Life (Paulist Press, 2015); Religion and Culture in the Process of Global Change: Portuguese Perspectives (con Alfredo Teixeira e Alexandre Palma, Council for Research in Values & Philosophy, 2016); Jesus and the Woman: Revealing God’s Mercy (Paulist Press, 2017); I Thirst: Our Desire for God, God’s Desire for Us (Paulist Press, 2019), un ritiro predicato al Papa e alla Curia Romana durante la Quaresima del 2018.
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    In conclave, è probabile che raccolga i voti dei confratelli cardinali portoghesi (ce ne sono sorprendentemente molti) così come quelli in Brasile, dove si dice che eserciti una grande influenza. Nel caso di lingue principali come italiano, inglese, francese e spagnolo, non ha molto senso raggruppare i cardinali in base alla loro lingua madre, poiché le loro realtà sono troppo diverse per renderli un gruppo monolitico. Tuttavia, il portoghese potrebbe essere un'eccezione. I cardinali del Portogallo - sorprendentemente numerosi, considerata la dimensione del Paese - potrebbero votare facilmente per un connazionale, e probabilmente anche quelli dei Paesi africani lusofoni, dato i forti legami tra le chiese, che sono rimasti in gran parte intatti da eventuali ostilità lasciate dal periodo coloniale., I cardinali brasiliani rappresentano un caso diverso. Il Brasile si è separato dal Portogallo più di due secoli fa e, sebbene persistano legami forti, le rispettive realtà sociali, sfide pastorali e stili ecclesiali sono profondamente differenti. Tuttavia, se qualcuno può colmare questo divario, questi è proprio il Cardinale Tolentino, che gode di grande stima sia nel mondo culturale che in quello ecclesiale del Brasile. Si tratterebbe forse di una dozzina di voti, ma sufficienti per attirare l’attenzione su di lui dopo un primo scrutinio, soprattutto considerando che, al momento del prossimo conclave, egli sarà già figura di spicco della Curia romana, e potrebbe attrarre anche voti tra i cardinali curiali. Se non altro, ciò potrebbe porlo nella posizione di kingmaker, qualora decidesse di orientare i propri sostenitori verso un altro candidato. Va però tenuta in conto la sua età: essendo nato nel 1965, è improbabile che abbia raggiunto i 65 anni, forse nemmeno i 60. Il Collegio cardinalizio vorrà davvero dare avvio a un pontificato lungo come quello di Giovanni Paolo II e con un candidato così affine a Francesco? Sarebbe una scelta molto audace, ma al momento sembra improbabile.
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    Ad esempio, l’attore e drammaturgo Luís Miguel Cintra, l’artista Ilda David, e l’attrice e comica Maria Rueff.
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    Il Cardinale si serve spesso, nei suoi ritiri, del cinema, della letteratura, delle scienze umane e della psicoanalisi, oltre che della teologia, ecclesiologia e spiritualità. “Un sacerdote deve essere un esperto di umanità e tutte le nostre esperienze umane sono limitate”, ha detto a America Magazine nel 2024. “Il cinema ci permette di creare relazioni di empatia, di ascolto verso figure e situazioni di vita molto diverse dalle nostre”. Ha aggiunto che è “assolutamente necessario” per i sacerdoti “comprendere la complessità dell’anima umana” per “servire nel modo in cui Papa Francesco ci invita ripetutamente a fare”. “È molto facile ridurre persino il ministero a un atteggiamento ideologico o teorico”, ha detto. “Il cinema, invece, è una forma di conoscenza della realtà su livelli che ci aiutano a pensare, a comprendere, a trovare, ad accostarci a mondi diversi”.
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    Jorge Freitas de Sousa, “D. Tolentino de Mendonça comenta a ‘devastação’ e ‘tragedia’ dos abusos sexuais na Igreja”, RTP, 8 aprile 2023.
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    Claude Barthe, noto sacerdote, giornalista, liturgista e saggista cattolico francese, sostiene che si tratti di un “falso centrista”. Barthe critica l’approccio di Tolentino, ritenendolo espressione di un “post-cattolicesimo” che assimila valori secolari. Egli sottolinea l’allineamento del Cardinale con la visione di Papa Francesco, che includerebbe un allentamento delle norme morali e una maggiore inclusività, come dimostrato dal suo sostegno alla Dichiarazione Fiducia Supplicans del Dicastero per la Dottrina della Fede, che permette ai sacerdoti cattolici di benedire, in certe circostanze, persone in unioni omosessuali.
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    Paulist Press, aprile 2022.
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    Pubblicato in inglese da Paulist Press, gennaio 2015.
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    I suoi amici osservano che questa sua inclinazione a voler compiacere può talvolta rivelarsi un punto debole, poiché fatica a dire di no a richieste che poi restano inevase, semplicemente perché non è in grado di portare a termine tutto ciò a cui si è impegnato.

Servizio alla Chiesa

  • Ordinazione Sacerdotale: 28 luglio 1990
  • Ordinato Episcopale: 26 giugno 2018
  • Creato Cardinale: 5 ottobre 2019

Studi

  • 1989: Laurea in Teologia, Università Cattolica Portoghese
  • 1992: Master in Scienze Bibliche, Pontificio Istituto Biblico, Roma
  • 2004: Dottorato in Teologia Biblica, Università Cattolica Portoghese

Incarichi

  • 2001-2003: Rettore, Pontificio Collegio Portoghese
  • 2004-2014: Direttore del Segretariato Nazionale della Pastorale della Cultura della Conferenza Episcopale Portoghese
  • 2004-2018: Professore di Nuovo Testamento e di Teologia estetica presso la Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica del Portogallo a Lisbona.
  • 2005-2012: Ha diretto la rivista di studi teologici “Didaskalia”.
  • 2010-2018: Rettore della cappella di Nossa Senhora da Bonança
  • 2011: Nominato consultore del Pontificio Consiglio della Cultura
  • 2011-2012: Borsista Straus presso la New York University
  • 2012-2017: Ha diretto il Centro studi sulle religioni e le culture
  • 2012: Vice-rettore dell’Università Cattolica del Portogallo (ha insegnato anche nelle università cattoliche di Pernambuco e Rio de Janeiro, e nella Facoltà di Filosofia e Teologia dei Gesuiti di Belo Horizonte).
  • 2014: Ha rappresentato il Portogallo nella Giornata Mondiale della Poesia e da diversi anni cura una rubrica settimanale sul quotidiano “Expresso” intitolata “Cosa sono le nuvole”.
  • 2018: Papa Francesco lo ha scelto per predicare, dal 18 al 23 febbraio, gli esercizi spirituali per la Curia Romana ad Ariccia sul tema “Elogio della sete”.
  • 2018: Nominato Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
  • 2022: Nominato Prefetto, Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
  • 2024: Nominato Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale.

Premi

  • 2019: “Persona portoghese dell’anno”.
  • 2023: Premio Pessoa

Incarichi Curiali

  • Dicastero per i Vescovi
  • Dicastero per le Cause dei Santi
  • Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le questioni fondamentali sull’evangelizzazione nel mondo
  • Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti
  • Dicastero per la Dottrina della Fede

Foto: Edward Pentin