Santi Silvestro e Martino ai Monti

Creato da:

Benedetto XVI

Status Votante:

Elettore

Nazione:

Polonia

Età:

75

Cardinale Kazimierz Nycz

Santi Silvestro e Martino ai Monti

Arcivescovo Metropolita Emerito di Varsavia, Polonia

Polonia

Ex Hominibus, pro Hominibus

Dagli uomini, per gli uomini

Indice dei contenuti

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Dati chiave

Data di Nascita:

1 Febbraio 1950 (75 anni)

Luogo di Nascita:

Stara Wieś, Polonia

Nazione:

Polonia

Concistoro:

20 Novembre 2010

da

Benedetto XVI

Status Votante:

Elettore

Incarico:

Emerito

Tipo:

Cardinale Presbitero

Chiesa Titolare:

Santi Silvestro e Martino ai Monti

Sintesi

Il Cardinale Kazimierz Nycz è nato a Stara Wieś, in Slesia. Ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Università Cattolica di Lublino nel 1981. Dopo molti anni come docente e vice-rettore del seminario, è stato nominato vescovo ausiliare di Cracovia da Papa Giovanni Paolo II nel 1988.

Ha ricoperto l’incarico di vescovo ausiliare di Cracovia dal 1988 al 2004, e poi quello di vescovo diocesano di Koszalin-Kołobrzeg (2004-2007). Dal 2007 fino alla fine del 2024 è stato arcivescovo metropolita di Varsavia e ordinario per i fedeli di rito orientale in Polonia.

Nel 2010, Benedetto XVI lo ha creato Cardinale. È coinvolto in numerose attività ecclesiali, tra cui la Conferenza Episcopale Polacca, dove ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione per l’Educazione Cattolica. È stato responsabile dell’organizzazione dei viaggi di Papa Giovanni Paolo II in Polonia e, durante l’epoca comunista, tra il 1978 e il 1986, è stato sorvegliato dai servizi segreti.

Nel 2023, il Cardinale Nycz ha presentato le dimissioni anticipate dall’incarico di arcivescovo a causa di problemi di salute (ha compiuto 75 anni il 1° febbraio 2025). Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni il 4 novembre 2024, nominando suo successore l’arcivescovo Adrian Galbas, che si è insediato il 14 dicembre 2024.

Il Cardinale Nycz è considerato in Polonia un vescovo moderatamente progressista, poiché per anni ha preso le distanze da movimenti cattolici popolari e conservatori come Radio Maryja. In qualità di metropolita di Varsavia, ha concesso non di rado interviste a media ostili alla Chiesa. Solo negli ultimi anni, quando ha iniziato a esprimersi più frequentemente su unioni omosessuali, divorzio o aborto, le sue parole hanno suscitato opposizione da parte della sinistra.

Ha servito come vescovo per molti anni, compresi quelli come arcivescovo di Varsavia dal 2007 (incarico spesso considerato come “la voce della Chiesa in Polonia”), e tuttavia il suo insegnamento non è mai diventato oggetto di attacchi esterni o di controversie interne alla Chiesa.

Negli ultimi anni è stato fortemente impegnato nel coinvolgere i fedeli nel processo sinodale. Non ha preso parte ai dibattiti intraecclesiali sulla Comunione ai divorziati “risposati”, è stato moderatamente critico nei confronti del Cammino sinodale tedesco, e vago sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali. Ha accolto con entusiasmo la modifica al Catechismo sulla pena di morte voluta da Papa Francesco. Nycz sembrava godere della fiducia di Papa Francesco, che gli ha affidato la responsabilità di richiamare altri vescovi su questioni legate agli scandali sessuali.

Esistono poche possibilità che il Cardinale Nycz venga eletto Papa. Ha rassegnato le dimissioni per motivi di salute e le sue condizioni sembrano in peggioramento. Tuttavia, secondo fonti polacche, se fosse eletto, “probabilmente sarebbe un Papa molto moderato”.

In un libro intitolato Sacerdoti e Servizi di Sicurezza, il Cardinale Nycz è descritto come un ecclesiastico totalmente incorruttibile durante il periodo comunista e una spina nel fianco per i servizi segreti, che per anni tentarono inutilmente di reclutarlo o di trovare elementi con cui poterlo ricattare.

Ordinazione Diaconale Femminile

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Non ci sono certezze che il cardinale abbia affrontato questo tema

Benedizione delle Coppie dello Stesso Sesso

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Il Cardinale Nycz sulla Benedizione delle Coppie dello Stesso Sesso

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Ambigua

Il Cardinale Nycz ha minimizzato la controversia su Fiducia Supplicans e ha dato al documento un tacito sostegno. Ha affermato che esso rappresenta “un chiarimento su cosa sia una benedizione liturgica o sacramentale” e che non è paragonabile “a una benedizione sacramentale che avviene nel matrimonio.”

Rendere Opzionale il Celibato Sacerdotale

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Non ci sono certezze che il cardinale abbia affrontato questo tema

Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

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Il Cardinale Nycz sulle Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

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Contro

Il Cardinale Nycz, che consente la celebrazione della Messa antica nella sua diocesi, ha affermato che Traditionis Custodes ha affrontato la questione “troppo duramente” e che potrebbe portare alcuni a lasciare la Chiesa. Ha dichiarato che i sacerdoti che, durante il pontificato di Benedetto XVI, “avevano il permesso di celebrare la Liturgia Tridentina” dovrebbero poter continuare a celebrare il Vetus Ordo, mentre i nuovi sacerdoti dovranno rivolgersi alla Santa Sede per ottenere il permesso.

Accordi Segreti Santa Sede-Cina

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Promuovere una Chiesa “Sinodale”

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Il Cardinale Nycz sul Promuovere una “Chiesa Sinodale”

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A Favore

Il Cardinale Nycz considera la sinodalità come il compimento del Concilio Vaticano II, “un ritorno alle fonti e l’inizio del rinnovamento della Chiesa.”

Profilo Completo

MUNUS SANCTIFICANDI

Sacra Scrittura

Il Cardinale Nycz ha incoraggiato i fedeli alla lettura della Sacra Scrittura. Dal 2017, ha promosso nella sua diocesi una “Giornata Nazionale della Lettura della Bibbia”, organizzata annualmente. Durante l’inaugurazione di questa nuova tradizione, il metropolita di Varsavia ha affermato: “Senza leggere la Sacra Scrittura, non si può conoscere Gesù Cristo, non si può giungere alla fede e credere in Cristo crocifisso e risorto. Senza leggere questo libro e ascoltare la Parola di Dio, non siamo in grado di vivere la bella vita cristiana che desideriamo e a cui pensiamo mentre siamo al lavoro, in famiglia e nei vari luoghi del mondo”. Il Cardinale ha sottolineato che lo scopo di tali iniziative è la lettura quotidiana della Scrittura, che “è capace di toccare l’uomo e di indicargli la via dell’amore, del bene e della fede”.

Allo stesso tempo, il Cardinale Nycz ha messo in guardia dall’interpretare la Scrittura in modo contrario all’insegnamento della Chiesa, affidandosi a “una propria interpretazione o persino a un’iperinterpretazione delle parole della Scrittura”.

Celebrando la Messa per i partecipanti al Congresso Biblico a Varsavia, ha dichiarato: “È impossibile comprendere la cultura dell’Europa senza la Bibbia, così come è impossibile evangelizzare al di fuori della cultura”.

Santissima Eucaristia

L’insegnamento del Cardinale sull’Eucaristia e il modo in cui celebra la Messa non sono mai stati motivo di controversia. Ha parlato più frequentemente della Comunione e dell’Eucaristia durante e subito dopo la crisi del Covid.

Nel primo anno della pandemia, durante la celebrazione del Corpus Domini, ha affermato che la processione con il Santissimo Sacramento era “un invito per i fedeli ad andare nella propria parrocchia” e “ricevere Gesù nei propri cuori”. Presso ciascun altare, ha detto, “abbiamo ascoltato il Vangelo darci una risposta su cosa sia l’Eucaristia nella Chiesa e nella nostra vita”.

“L’Eucaristia è il cibo dei discepoli di Gesù, ed è il dono più grande di Dio”, ha aggiunto. “L’Eucaristia è anche il sacrificio di Gesù Cristo per la nostra redenzione. L’Eucaristia è la comunità dei discepoli più intimi di Gesù riuniti intorno all’altare. L’Eucaristia è anche il segno distintivo dei discepoli di Cristo. Per questo la Messa domenicale è il momento più importante della settimana. L’Eucaristia è anche rendimento di grazie”.

Durante la prima ondata della pandemia del 2020 in Polonia, le chiese furono parzialmente chiuse e i vescovi, incluso il Cardinale Nycz, concessero ai fedeli la dispensa dall’obbligo della Messa domenicale. Il Cardinale Nycz fu uno dei primi vescovi polacchi a ricordare ai fedeli che hanno l’obbligo di ricevere la Santa Comunione durante il tempo pasquale, e che “ciò comporta la Confessione sacramentale, che deve essere fatta anche se durante la pandemia abbiamo espresso un atto di contrizione perfetta che ci ha purificati dai peccati gravi”.

Vetus Ordo

In seguito alla promulgazione del motu proprio di Papa Francesco Traditionis Custodes, il Cardinale Nycz non ha vietato la celebrazione della Messa nel vetus ordo nella sua diocesi.

Nel 2021, al ritorno dalla visita ad limina Apostolorum dei vescovi polacchi a Roma, il Cardinale Nycz ha riferito dei colloqui relativi al documento. Ha affermato che la Congregazione (oggi Dicastero) per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti aveva riconosciuto che il contenuto del motu proprio aveva causato, in alcuni casi, conseguenze indesiderate, come l’abbandono della Chiesa da parte di alcuni fedeli.

“Da una parte, la Congregazione ha ammesso che la questione è stata risolta in modo troppo duro e che, invece di servire l’unità, in singoli casi potrebbe portare qualcuno ad allontanarsi dalla Chiesa perché non si sentiva accolto”, ha dichiarato. “Dall’altra parte, è stata espressa la disponibilità a interpretare il motu proprio in modo più ampio — più secondo lo spirito che secondo la lettera della legge emanata. Attendiamo le linee guida promesse su questo tema”. Nycz è stato l’unico vescovo polacco ad affrontare pubblicamente l’argomento nei media.

Nel 2024, il metropolita di Varsavia ha eretto un apostolato dell’Istituto del Buon Pastore nell’arcidiocesi di Varsavia. Il Cardinale ha concesso al neonato centro pastorale tutte le facoltà di una quasi-parrocchia personale, incluso il diritto di amministrare i Sacramenti e di tenere propri registri parrocchiali .

Vita consacrata

Il Cardinale Nycz parla spesso con tono caloroso di monaci, monache e altri consacrati.

Nel 2023, rivolgendosi ai superiori degli ordini religiosi maschili, li ha esortati a seguire l’esempio dei noti martiri religiosi polacchi san Massimiliano Kolbe e sant’Andrea Bobola, perché entrambi i santi “vissero in tempi caratterizzati da una testimonianza radicale di santità”.

Il Cardinale Nycz ha detto loro:

“Oggi, però, non si tratta di commettere un certo astoricismo, copiando le loro vite in modo acritico, bensì di imitarli in maniera creativa nel mondo e nella Chiesa di oggi. Imitarli preservando l’ermeneutica della continuità e, allo stesso tempo, riconoscere i segni dei tempi, rispondere ai problemi e ai cambiamenti che stanno avvenendo intorno a noi (…) I tempi in cui viviamo hanno bisogno, soprattutto, di un annuncio radicale. Per dire a questo mondo non solo il Vangelo e Gesù Cristo, ma, soprattutto, per condurre questo mondo a Gesù Cristo, che risponde a tutte le domande e ai bisogni dell’uomo. Questo sarà possibile se collaboriamo insieme all’opera di Cristo e non ciascuno per conto proprio”.

Ogni anno, in occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata, celebrata in Polonia il 2 febbraio, il Cardinale Nycz prega per le persone consacrate. Nel 2022, ha chiesto “che tutta la Chiesa renda grazie al Signore Dio per le persone di vita consacrata”. Ha ringraziato per ogni suora, ogni fratello, ogni padre, ogni persona consacrata, “perché questa è la ricchezza della Chiesa”.1Ha aggiunto: “La vostra presenza è un segno per le persone, specialmente su questa via principale di Varsavia è forse un segno per coloro che vengono da altre culture, da altri Paesi. Dà loro motivo di riflessione. È un segno che, se queste persone pregano, cantano, rinunciano a molte cose, significa che ci sono valori che superano la dimensione terrena, per i quali vale la pena sacrificarsi, vale la pena rinunciare. Questo simbolo dovrebbe comunicare al mondo che esiste una realtà verso cui siamo incamminati, per la quale vale la pena sacrificare molto. È simbolo e segno della vita del credente”.

Devozione Mariana

Il metropolita di Varsavia parla piuttosto raramente della Beata Vergine Maria, in un Paese in cui i vescovi ne parlano frequentemente e compiono pellegrinaggi presso i suoi principali santuari.

Tuttavia, in qualità di arcivescovo, ha incoronato più volte immagini mariane nella sua diocesi e ha istituito nuovi santuari dedicati alla Madre di Dio.

Durante la celebrazione giubilare del centenario delle apparizioni di Fatima presso il Santuario della Madonna di Fatima a Varsavia, il Cardinale Nycz ha dichiarato: “Maria è un ostensorio , un ostensorio  vivente che porta le persone a Cristo. In questo senso, ciascuno di noi è un tempio, un luogo in cui abita Dio. Lei è un ostensorio  di Fatima, che porta Gesù ai fratelli”.

MUNUS DOCENDI

Genere e omosessualità

È solo negli ultimi anni che il metropolita di Varsavia ha iniziato a esprimersi più frequentemente sul tema del “cambiamento del modello familiare”, dell’ideologia di genere e delle richieste della lobby e della comunità “LGBT”.

Fino al 2014, quando gli fu chiesto perché il sinodo sulla famiglia avesse abbandonato un “riferimento di simpatia verso gli omosessuali”, egli paragonò l’atteggiamento della Chiesa verso gli omosessuali a quello della Chiesa pre-sinodale verso l’ecumenismo.

“Il Sinodo, in una discussione aperta, ha mostrato che nella Chiesa — non solo tra vescovi e sacerdoti, ma anche tra i laici — a volte si è mancato di parlare a certe persone, e di parlare di esse, con il linguaggio dell’amore, o di avvicinarsi  loro con un atteggiamento di apertura e misericordia”, ha affermato. “Questo cambierà, ma entro limiti che ovviamente non minano l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio”.

Parlando delle persone con tendenze omosessuali, ha affermato: “Non si può giudicare gli altri dalla posizione della propria santità, perché anche noi siamo peccatori”. All’epoca, il Cardinale non vedeva alcun problema nel fatto che i genitori invitassero il partner omosessuale del proprio figlio o della propria figlia adulta a Natale. A sostegno di questa posizione, ha citato  il fatto che, sebbene la Chiesa non accetti le unioni civili, i genitori spesso invitano i figli che vivono in tali situazioni. “Proprio come ha detto il Cardinale Schönborn, non vedo alcun ostacolo ad avvicinarsi con amore a una tale coppia”, ha dichiarato Nycz. “Una cosa è riferirsi a questo tipo di relazione e un’altra è accettarla moralmente e giuridicamente”, ha aggiunto. Questo nonostante avesse in precedenza affermato che l’ideologia di genere “si fonda su una visione falsa dell’essere umano”.

Nel 2019 ha criticato la “Dichiarazione LGBT+” adottata dalle autorità di Varsavia. Secondo il Cardinale, “essa contraddice il diritto costituzionale dei genitori di educare i propri figli secondo le proprie convinzioni, così come l’attuale normativa scolastica”.

Negli ultimi anni, ha preso posizione in modo sempre più esplicito contro la promozione delle unioni omosessuali. “La Scrittura ci insegna alcune verità fondamentali riguardo a cosa sia il matrimonio”, ha affermato nel 2021. Nel 2023, ha dichiarato che nella “descrizione figurativa della creazione dell’uomo e della donna — una descrizione che è un’immagine, una visione dell’autore biblico, ma che racchiude alcuni nuclei di verità — leggiamo che l’uomo fu creato maschio e femmina e inviato nel mondo creato da Dio allo scopo di trasformare questo mondo… Non è lecito né necessario cercare un’altra definizione di matrimonio, né tantomeno ridefinirlo, oltre il fatto che esso è, nell’intenzione di Dio, un’unione tra un uomo e una donna benedetta dal Creatore”.

Fiducia Supplicans

Interpellato in merito alla benedizione delle coppie omosessuali nel contesto di Fiducia Supplicans, il Cardinale Nycz ha risposto in modo piuttosto evasivo. Ha dichiarato:

“Questa disposizione del Dicastero per la Dottrina della Fede è stata una risposta a domande specifiche sulle benedizioni. In senso sostanziale e corretto, non vi è nulla di concreto che abbia provocato una tale tempesta. Si tratta di una chiarificazione di cosa sia una benedizione liturgica o sacramentale rispetto alla benedizione data a persone che la desiderano. Il Papa proviene da una cultura sudamericana e incontra una varietà di persone che chiedono una benedizione. Quest’uomo benedice queste persone e non chiede se appartengano a un’opzione o a un’altra. Una tale benedizione non ha la portata di una benedizione sacramentale che avviene nel matrimonio”.

Va aggiunto, tuttavia, che alcuni attivisti cattolici hanno espresso grande delusione quando il Cardinale Nycz, nel 2020, ha vietato la raccolta di firme nelle chiese della sua arcidiocesi per una proposta di legge civica volta a vietare la propaganda LGBT.

Sviluppo della dottrina

Il Cardinale Nycz si esprime molto raramente su questioni dottrinali. L’unica dichiarazione pubblicamente rintracciabile sul tema dello “sviluppo della dottrina” riguarda la modifica al Catechismo della Chiesa Cattolica sulla pena di morte voluta da Papa Francesco. Il Cardinale ha affermato che la pena di morte era “qualcosa di inaccettabile sulla base dell’insegnamento della Chiesa cattolica” e che Papa Francesco è stato “coerente nello sviluppo della dottrina della Chiesa su questo tema”.

Ecumenismo e dialogo interreligioso

Il metropolita di Varsavia partecipa attivamente alle ordinarie iniziative ecumeniche e interreligiose promosse dai vescovi cattolici. Non interviene spesso su questi argomenti, ma si incontra con membri del clero di altre confessioni e religioni.

“Tutti gli occhi sono puntati su di noi cristiani, per vedere se le parole che pronunciamo sull’unità e sull’amore tra persone di buona volontà si traducono in fatti concreti”, ha dichiarato durante l’incontro principale della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2019. Il Cardinale ha ammesso che le Chiese cristiane si sono “a lungo allontanate le une dalle altre”, ma che da tempo ormai pregano insieme nel contesto dell’ecumenismo. “Preghiamo costantemente e vogliamo essere vicini gli uni agli altri e insieme gli uni con gli altri”, ha detto.

Eutanasia, aborto e moralità pubblica

In Polonia, l’eutanasia è raramente oggetto di dibattito, e non esistono proposte di legge in merito. L’aborto, invece, è un tema frequentemente discusso, poiché il Paese ha una legislazione molto restrittiva in materia. Con l’ascesa di una coalizione di partiti di sinistra, sono state avanzate proposte per ampliare il diritto all’aborto, che il Cardinale Nycz respinge fermamente.

“Chi crede nella Risurrezione di Cristo deve saper dire NO alla modernità, che attribuisce all’uomo il diritto all’aborto o a decidere quale sarà la fine della vita umana e quando essa avverrà”, ha dichiarato in un’omelia nel 2024.

In un’altra occasione, Nycz ha affermato:

“Quando oggi sentiamo dire che il diritto all’aborto è un diritto umano; quando sentiamo dire che lo standard della modernità è la possibilità di abortire la vita umana, o una sorta di diritto su richiesta, allora noi cristiani dobbiamo dirci che, se questo è l’ideale a cui aspira il mondo moderno, dobbiamo, purtroppo, essere arretrati su questo punto… Non possiamo seguire un cammino che non è accettabile per Cristo”.

Nel 2015, quando il governo polacco legalizzò la pillola abortiva precoce, il Cardinale ha dichiarato : “La cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’ in molti casi agisce come un abortivo precoce. Siamo di fronte all’uccisione di un bambino concepito. Pertanto, non ci si può sorprendere se la Chiesa si oppone pubblicamente e con forza”.

Fratellanza umana, migrazione e cambiamento climatico

I temi legati alle conseguenze del cambiamento climatico non rappresentano una priorità per il Cardinale Nycz. Ciononostante, già nel 2013 egli è intervenuto  alla conferenza sul clima COP-19 tenutasi a Varsavia, invitando i fedeli a pregare per i partecipanti alla conferenza.

Ha parlato  anche di “alberi secchi” che, a suo avviso, “sono diventati vittime di un’attività umana poco ragionevole da parte dell’industria, che ha avvelenato non solo il mondo vegetale e animale, ma anche tutta l’ecologia dell’uomo, il nostro essere nel mondo. Per questo motivo, risolvere queste questioni in modo ragionevole e saggio è un’urgenza”, ha dichiarato .

Mettendo in guardia contro le conseguenze delle nostre stesse azioni, il metropolita di Varsavia ha affermato: “L’uomo è costantemente ansioso di espandere i confini dell’autonomia legittima del mondo che il Creatore gli ha affidato, senza interrogarsi se questa espansione gli gioverà o, forse, si rivolterà contro di lui, contro l’uomo”.

Il Cardinale ha anche richiamato la necessità di un uso prudente dei doni di Dio da parte dell’uomo, affermando: “Nel risolvere queste questioni difficili e complesse, è necessario mantenere una giustizia fondamentale verso l’uomo, verso le persone che vivono in diverse regioni del mondo”. Ha quindi invitato i fedeli a pregare “affinché questa soluzione sia sempre accompagnata dalla saggezza e dalla responsabilità dell’uomo”, per evitare “l’autodistruzione del mondo”.

Dopo la pubblicazione dell’enciclica Laudato Si’, il Cardinale Nycz ha richiamato l’attenzione sull’insistenza di Papa Francesco sul “rispetto per l’autonomia e la bontà della creazione che Dio le ha assegnato”. Il compito dell’umanità, ha aggiunto, “è prendersi cura della creazione che ci è stata affidata. Questo non può realizzarsi senza un dialogo serio sulla situazione del mondo. Perché questa riflessione sia efficace, dobbiamo invitare tutte le persone di buona volontà, compresi coloro che la pensano diversamente, ma che sono altrettanto preoccupati per lo stato in cui oggi si trova il mondo”. Tuttavia, il Cardinale non è più tornato pubblicamente sul tema del cambiamento climatico, ma ha nominato un cappellano diocesano per l’ambiente Laudato Si’ nell’arcidiocesi di Varsavia.

Sui temi sociali, il Cardinale Nycz ha più volte parlato della necessità di sostenere i poveri, citando Papa Francesco e mostrando  il proprio sostegno al lavoro di numerose organizzazioni cattoliche impegnate nell’assistenza ai bisognosi.

MUNUS REGENDI

Abusi sessuali

Il Cardinale Kazimierz Nycz è stato attivamente coinvolto nella promozione della lotta contro gli abusi sessuali da parte del clero, e non è mai stato accusato di alcuna condotta illecita. “Gli abusi sessuali del clero non possono essere nascosti”, ha affermato. “La Chiesa è capace di chiedere perdono per questi fatti, e deve farlo, così come deve denunciarli”.

In seguito alla pubblicazione in Poloniadi un noto documentario che ha rivelato scandali sessuali in diverse diocesi, il Cardinale ha chiesto perdono a nome della Chiesa polacca alle vittime degli abusi.2“Come metropolita di Varsavia, come sacerdote e come essere umano, chiedo perdono alle vittime per il dolore, per le lacrime, per la sofferenza. Ogni fotogramma, ogni scena, ogni storia raccontata in questo film ti inchioda alla sedia. Sono stato profondamente colpito dall’immensa tragedia, dall’immenso dolore di coloro che sono stati feriti”, ha dichiarato. Il documentario menzionava anche un sacerdote sottoposto alla giurisdizione del Cardinale, ma Nycz ha seguito la legge e le linee guida vaticane nel trattamento del caso. Ha inoltre incontrato vittime di abusi sessuali e ha sottolineato l’importanza di ascoltare pazientemente le vittime e offrire aiuto dove necessario, inclusa la copertura dei costi delle terapie.3“Prima di tutto, ascolto. Molto spesso hanno bisogno di liberarsi del trauma che portano dentro. Non faccio moralismi. Offro loro aiuto. Spirituale, pastorale, perché abbiamo un’équipe di sacerdoti e laici pronti ad assistere. Offriamo anche supporto terapeutico, ma se c’è bisogno — e c’è stato — copriamo anche interamente i costi del loro trattamento. Ma prima bisogna ascoltare con pazienza”.

Nel 2020, il Vaticano ha incaricato il Cardinale Nycz di indagare su irregolarità in un’altra arcidiocesi (Danzica), il cui metropolita era accusato di aver coperto abusi sessuali su minori da parte di membri del clero. L’indagine del Cardinale Nycz ha portato a sanzioni nei confronti dell’arcivescovo di Danzica, tra cui l’ordine di risiedere al di fuori dell’arcidiocesi, il divieto di partecipare a celebrazioni pubbliche e incontri all’interno dell’arcidiocesi, e l’obbligo di versare contributi a una fondazione dedicata alla prevenzione degli abusi sessuali e al sostegno delle vittime.

Comunione per divorziati “risposati”

Sul tema della Comunione per i divorziati che vivono in nuove unioni, il Cardinale Nycz ha sostenuto Familiaris consortio, mantenendo invece il silenzio su Amoris laetitia.

Nel 2014, durante lo svolgimento del Sinodo sulla famiglia, ha definito il documento di Giovanni Paolo II “rivoluzionario”, aggiungendo che Familiaris consortio andrebbe innanzitutto attuata.4“Non credo che vi sia alcuna possibilità di modificare la dottrina della Chiesa. Sulla sacramentalità del matrimonio e sulla sua indissolubilità non si discute, perché l’indissolubilità del matrimonio non è stata stabilita dalla Chiesa, ma da Gesù”. Il Cardinale ha aggiunto: “E per quanto riguarda i partecipanti al Sinodo che hanno avanzato queste proposte, forse non tutti hanno letto l’ultimo capitolo di Familiaris consortio. Forse alcuni hanno pensato che fosse necessario andare oltre. È ancora rivoluzionario ciò che Giovanni Paolo II propose trent’anni fa, cioè che coloro che non possono ricevere la Comunione sacramentale non debbano essere ai margini della Chiesa, ma possano partecipare creativamente alle varie forme di vita della comunità ecclesiale. Ritengo quindi che dovremmo prima attuare ciò che Giovanni Paolo II ha proposto, a partire dal modo in cui ci si relaziona con queste persone in cancelleria , non concentrandosi sui divieti, ma mostrando loro la prospettiva di una piena partecipazione alla comunità eucaristica, ad esempio attraverso una decisione matura di adottare la pratica del cosiddetto “matrimonio bianco”. Allo stesso modo, dovremmo affrontare il caso di un uomo che si presenta in parrocchia con la fidanzata, ma dichiara di non essere credente. Non si dovrebbe negare un matrimonio religioso a tale coppia, ma applicare l’opzione prevista dal diritto canonico. Il rito si celebra, il sacramento si realizza e rimane valido, ma riguarda una sola persona, quella credente. Può accadere che il non credente, dopo alcuni anni, maturi e scopra la dimensione sacramentale del matrimonio”.

Successivamente, il Cardinale ha più volte citato Amoris laetitia di Papa Francesco, ma mai nel contesto della controversia relativa all’accesso alla Comunione per i divorziati risposati. Si è invece soffermato sulla condizione delle famiglie polacche, lamentando l’aumento dei divorzi e la diffusione delle unioni non sacramentali.

Cammino sinodale tedesco

Interrogato sul “Cammino sinodale” tedesco, il Cardinale Nycz ha espresso critiche caute. “Temo iniziative che potrebbero portare la Chiesa fuori strada, ossia l’introduzione del democraticismo nella Chiesa, soprattutto se non si distingue tra la fase del discernimento e quella della decisione”, ha dichiarato. “Questo democraticismo consisterebbe nel fatto che si decide tutto a maggioranza”. Ha tuttavia implicitamente sostenuto il fatto che alcune questioni controverse siano oggetto di discussione, poiché “germogliano e si sviluppano da decenni”.5Ha detto: “Se, per esempio — e non parlo solo del sinodo tedesco ora — sento parlare di votazioni proporzionali tra preti e laici, e se con una maggioranza di due terzi la questione si considera approvata? Non è solo una questione di metodo, perché, ad esempio, durante un conclave si vota anche, per diversi giorni. Ma in quel caso, votando e ottenendo il consenso dei due terzi nell’elezione del Papa, si diventa in qualche modo strumento dello Spirito Santo. Al contrario, se si usa il metodo della votazione parlamentare come strumento di azione nella Chiesa, non so se questa strada porti da qualche parte. Ed è questa la mia preoccupazione, non solo per la Chiesa in Germania. C’è anche l’altro lato della medaglia: alcune delle questioni di cui si sta occupando la Chiesa in Germania non sono fonte di timore per la Chiesa in Polonia… Questi problemi da noi non emergeranno così rapidamente, anche se alcune persone ne sono molto preoccupate. Ma credo che ci siano problemi comuni sia a loro sia a noi. La domanda fondamentale è: discutono di questi problemi per cercare soluzioni, e noi li abbiamo ugualmente, solo che non ne parliamo? Si prenda il problema della sessualità o, in particolare, della contraccezione. È una questione attuale che germoglia da decenni, e loro la affrontano. Il mio confratello tedesco nell’episcopato potrebbe chiedermi: “Signor Cardinale, mi dica: non avete anche voi i problemi che abbiamo noi, e quindi non avete bisogno di discuterne, oppure li avete, ma semplicemente li coprite?” Ed è proprio questo il problema di fondo”.

Il Cardinale Nycz ha rifiutato di firmare lettere scritte da vescovi critici nei confronti del Cammino sinodale tedesco, dichiarando di non approvare il metodo della protesta pubblica. “Non mi unirò alla firma di lettere aperte. Credo che non sia il metodo appropriato per chi ha responsabilità, nel senso che prima si rende pubblica una cosa al mondo intero e poi si scrive al destinatario. Non è questa la strada giusta. Un vescovo, se vive correttamente il suo ministero nella Chiesa, dovrebbe sedersi con l’altro vescovo e parlarne”.

Sinodalità

Per quanto riguarda la sinodalità promossa da Papa Francesco, il Cardinale Nycz si mostra entusiasta, considerandola come il compimento del Concilio Vaticano II.

La definisce “un ritorno alle fonti e all’inizio del rinnovamento della Chiesa… Questo rinnovamento e il soffio dello Spirito Santo sono avvenuti anche nel Concilio e dopo il Concilio… Ogni regione della Chiesa lo ha vissuto, tenendo conto delle peculiarità e del contesto della propria area. Allora eravamo guidati da due grandi vescovi — il Cardinale Karol Wojtyła e il Cardinale Stefan Wyszyński. Tuttavia, si scopre che nemmeno sessant’anni sono stati sufficienti per raggiungere l’obiettivo desiderato. Per questo Papa Francesco torna con tutta la novità, con un soffio dello Spirito Santo, verso un nuovo inizio sul cammino sinodale (…) L’obiettivo del Sinodo sulla sinodalità è che tutte le persone nella Chiesa — vescovi, sacerdoti, religiose, laici — ascoltino la Parola di Dio e si ascoltino a vicenda; che tengano conto di ciò che si dicono reciprocamente”, ha affermato.

Il metropolita di Varsavia ha anche pubblicato una lettera ai fedeli incoraggiandoli a partecipare alla fase diocesana del Sinodo sulla sinodalità. Riassumendo questa fase del processo, ha dichiarato:

“La sinodalità è sempre stata presente nella Chiesa. Non inizia solo ora. Nella Chiesa, nella diocesi e nella parrocchia esistono istituzioni intrinsecamente sinodali, in cui si può parlare, ascoltarsi e agire insieme. Occorre soltanto ravvivarle e metterle in azione. Si tratta dei Consigli diocesani, dei Consigli pastorali parrocchiali. Sono sinodali anche i Consigli per gli affari economici, i gruppi parrocchiali nei quali la Chiesa prega, dialoga e agisce”.6Ha aggiunto: “La sinodalità è il Movimento Luce-Vita, i gruppi Oasis nelle parrocchie, i circoli della Chiesa domestica”, e ha lodato i movimenti e le associazioni per la loro natura sinodale. “Senza di essi, non sarà più possibile svolgere la pastorale nel futuro che ci attende”, ha scritto il Cardinale.

In un’omelia pronunciata durante la fase diocesana del sinodo, il Cardinale Nycz ha affermato anche che “se la Chiesa vuole essere credibile, deve essere sinodale; deve essere una comunità; deve dimostrare di essere ancora giovane e, rinata, assumere nuovamente il medesimo compito: ‘Andate e proclamate il Vangelo.’”

  • 1
    Ha aggiunto: “La vostra presenza è un segno per le persone, specialmente su questa via principale di Varsavia è forse un segno per coloro che vengono da altre culture, da altri Paesi. Dà loro motivo di riflessione. È un segno che, se queste persone pregano, cantano, rinunciano a molte cose, significa che ci sono valori che superano la dimensione terrena, per i quali vale la pena sacrificarsi, vale la pena rinunciare. Questo simbolo dovrebbe comunicare al mondo che esiste una realtà verso cui siamo incamminati, per la quale vale la pena sacrificare molto. È simbolo e segno della vita del credente”.
  • 2
    “Come metropolita di Varsavia, come sacerdote e come essere umano, chiedo perdono alle vittime per il dolore, per le lacrime, per la sofferenza. Ogni fotogramma, ogni scena, ogni storia raccontata in questo film ti inchioda alla sedia. Sono stato profondamente colpito dall’immensa tragedia, dall’immenso dolore di coloro che sono stati feriti”, ha dichiarato.
  • 3
    “Prima di tutto, ascolto. Molto spesso hanno bisogno di liberarsi del trauma che portano dentro. Non faccio moralismi. Offro loro aiuto. Spirituale, pastorale, perché abbiamo un’équipe di sacerdoti e laici pronti ad assistere. Offriamo anche supporto terapeutico, ma se c’è bisogno — e c’è stato — copriamo anche interamente i costi del loro trattamento. Ma prima bisogna ascoltare con pazienza”.
  • 4
    “Non credo che vi sia alcuna possibilità di modificare la dottrina della Chiesa. Sulla sacramentalità del matrimonio e sulla sua indissolubilità non si discute, perché l’indissolubilità del matrimonio non è stata stabilita dalla Chiesa, ma da Gesù”. Il Cardinale ha aggiunto: “E per quanto riguarda i partecipanti al Sinodo che hanno avanzato queste proposte, forse non tutti hanno letto l’ultimo capitolo di Familiaris consortio. Forse alcuni hanno pensato che fosse necessario andare oltre. È ancora rivoluzionario ciò che Giovanni Paolo II propose trent’anni fa, cioè che coloro che non possono ricevere la Comunione sacramentale non debbano essere ai margini della Chiesa, ma possano partecipare creativamente alle varie forme di vita della comunità ecclesiale. Ritengo quindi che dovremmo prima attuare ciò che Giovanni Paolo II ha proposto, a partire dal modo in cui ci si relaziona con queste persone in cancelleria , non concentrandosi sui divieti, ma mostrando loro la prospettiva di una piena partecipazione alla comunità eucaristica, ad esempio attraverso una decisione matura di adottare la pratica del cosiddetto “matrimonio bianco”. Allo stesso modo, dovremmo affrontare il caso di un uomo che si presenta in parrocchia con la fidanzata, ma dichiara di non essere credente. Non si dovrebbe negare un matrimonio religioso a tale coppia, ma applicare l’opzione prevista dal diritto canonico. Il rito si celebra, il sacramento si realizza e rimane valido, ma riguarda una sola persona, quella credente. Può accadere che il non credente, dopo alcuni anni, maturi e scopra la dimensione sacramentale del matrimonio”.
  • 5
    Ha detto: “Se, per esempio — e non parlo solo del sinodo tedesco ora — sento parlare di votazioni proporzionali tra preti e laici, e se con una maggioranza di due terzi la questione si considera approvata? Non è solo una questione di metodo, perché, ad esempio, durante un conclave si vota anche, per diversi giorni. Ma in quel caso, votando e ottenendo il consenso dei due terzi nell’elezione del Papa, si diventa in qualche modo strumento dello Spirito Santo. Al contrario, se si usa il metodo della votazione parlamentare come strumento di azione nella Chiesa, non so se questa strada porti da qualche parte. Ed è questa la mia preoccupazione, non solo per la Chiesa in Germania. C’è anche l’altro lato della medaglia: alcune delle questioni di cui si sta occupando la Chiesa in Germania non sono fonte di timore per la Chiesa in Polonia… Questi problemi da noi non emergeranno così rapidamente, anche se alcune persone ne sono molto preoccupate. Ma credo che ci siano problemi comuni sia a loro sia a noi. La domanda fondamentale è: discutono di questi problemi per cercare soluzioni, e noi li abbiamo ugualmente, solo che non ne parliamo? Si prenda il problema della sessualità o, in particolare, della contraccezione. È una questione attuale che germoglia da decenni, e loro la affrontano. Il mio confratello tedesco nell’episcopato potrebbe chiedermi: “Signor Cardinale, mi dica: non avete anche voi i problemi che abbiamo noi, e quindi non avete bisogno di discuterne, oppure li avete, ma semplicemente li coprite?” Ed è proprio questo il problema di fondo”.
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    Ha aggiunto: “La sinodalità è il Movimento Luce-Vita, i gruppi Oasis nelle parrocchie, i circoli della Chiesa domestica”, e ha lodato i movimenti e le associazioni per la loro natura sinodale. “Senza di essi, non sarà più possibile svolgere la pastorale nel futuro che ci attende”, ha scritto il Cardinale.

Servizio alla Chiesa

  • Ordinazione Sacerdotale: 20 maggio 1973
  • Ordinazione Episcopale: 4 giugno 1988
  • Creato Cardinale: 20 novembre 2010

Studi

  • 1981: Dottorato in Teologia, Università Cattolica di Lublino.

Incarichi

  • 1987: Vicerettore del Seminario Maggiore di Cracovia.
  • 1988: nomina a vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Cracovia da parte di Papa Giovanni Paolo II.
  • 2004: Nominato vescovo diocesano della diocesi di Koszalin-Kolobrzeg.
  • 2007: Nominato arcivescovo metropolita di Varsavia da Papa Benedetto XVI.
  • 2007: Nominato Ordinario dei fedeli di rito orientale in Polonia.
  • 2010: Creato Cardinale da Benedetto XVI.
  • 2013: Ha partecipato al Conclave che ha eletto Papa Francesco.
  • 2019: viene nominato amministratore apostolico sede plenadella Diocesi di Plock da Papa Francesco.
  • Fine 2023: Si dimette da Arcivescovo della Metropoli di Varsavia.
  • Novembre 2024: Papa Francesco accetta le sue dimissioni.

Incarichi Curiali

  • Dicastero per il Clero
  • Dicastero per la Cultura e l’Educazione

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