Santa Maria Immacolata all'Esquilino

Creato da:

Francesco

Status Votante:

Elettore

Nazione:

Polonia

Età:

61

Cardinale Konrad Krajewski

Santa Maria Immacolata all'Esquilino

Elemosiniere di Sua Santità

Polonia

Misericordia

Misericordia

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Dati chiave

Data di Nascita:

25 Novembre 1963 (61 anni)

Luogo di Nascita:

Łódź, Polonia

Nazione:

Polonia

Concistoro:

28 Giugno 2018

da

Francesco

Status Votante:

Elettore

Incarico:

Curiale

Tipo:

Cardinale Diacono

Chiesa Titolare:

Santa Maria Immacolata all'Esquilino

Sintesi

Un elemosiniere discreto e fedele al Papa, il Cardinale Konrad Krajewski è salito rapidamente nei ranghi della Chiesa, passando dall’essere un semplice ufficiale liturgico nll’ultimo conclave al distribuire assistenza materiale a nome del Sommo Pontefice ai poveri e alle vittime della guerra.

Nato il 25 novembre 1963 a Łódź, nel 1982 Krajewski si iscrisse al Seminario Maggiore di Łódź, per poi frequentare l’Università Cattolica di Lublino, dove conseguì la licenza in teologia. Fu ordinato sacerdote nel 1988.

Per due anni svolse attività pastorale nella sua diocesi come vicario parrocchiale, prima a Rusiec e poi a Łódź. Nel 1990 fu inviato a Roma per proseguire gli studi presso l’Istituto Liturgico Sant’Anselmo.

Nel 1993 conseguì la licenza in liturgia sacra presso il medesimo Istituto Liturgico e nel 1995 il dottorato in teologia, con specializzazione in liturgia, presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, Angelicum, con una dissertazione su “L’ordinazione episcopale nella riforma del Vaticano II”.

Durante il suo soggiorno a Roma, collaborò con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e prestò servizio come cappellano presso la Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università “La Sapienza”.

Rientrato nella sua diocesi nel 1995, divenne cerimoniere dell’Arcivescovo Władysław Ziołek. Insegnò anche liturgia presso il seminario diocesano e nei seminari francescano e salesiano, nonché presso l’Accademia di Varsavia.

Nel 1997, servì come cerimoniere durante la visita di Papa San Giovanni Paolo II in Polonia. L’anno seguente si trasferì a Roma per entrare nell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, divenendo cerimoniere pontificio nel 1999. Tra le celebrazioni cui partecipò vi fu il conclave del 2013 nella Cappella Sistina.

Lo stesso anno, Papa Francesco lo nominò Elemosiniere Pontificio e lo consacrò arcivescovo (di Beneventum). Nel 2018, il Papa lo elevò al Collegio Cardinalizio, nominandolo Cardinale diacono. Nel 2022, fu nominato prefetto del neo-costituito Dicastero per il Servizio della Carità.

L’opera del Cardinale Konrad Krajewski a favore dei bisognosi e il suo impegno nell’ambito umanitario gli hanno valso il soprannome di “Robin Hood del Papa”.

Krajewski è estremamente discreto e ha parlato pubblicamente assai poco, al di fuori delle omelie. Quando interviene, il suo discorso è quasi esclusivamente incentrato sul compito affidatogli da Papa Francesco, ovvero dare esempio su come compiere opere di misericordia.

Rara eccezione, espresse una critica a un evento “sull’uguaglianza” (marcia dell’orgoglio LGBTQ+) in Polonia nel 2019, ma tenne a sottolineare che Gesù è morto per tutti i partecipanti, i quali dovevano essere invitati in cattedrale.

La sua discrezione e la concentrazione sul compito assegnatogli fanno sì che si sappia poco del suo pensiero sui più controversi dibattiti attuali nella Chiesa, quali l’ordinazione di diaconesse, il celibato sacerdotale, la benedizione delle coppie omosessuali, le restrizioni alla Messa tradizionale in latino, gli Accordi segreti Vaticano-Cina, la sinodalità, la Comunione per i divorziati risposati civilmente e il “Cammino sinodale” tedesco.

La figura di Krajewski è conosciuta soprattutto attraverso le sue opere di misericordia. Tra queste si annoverano l’aver mantenuto aperte le chiese durante il confinamento per il Covid-19, le visite ai civili coinvolti nella guerra, la realizzazione di un programma di adorazione eucaristica in Piazza San Pietro e l’assistenza ai senzatetto di Roma — fino al punto di infrangere la legge. Nel 2017, dormì per alcune settimane nel proprio ufficio affinché una famiglia di rifugiati siriani potesse utilizzare il suo appartamento in Vaticano.

Papa Francesco ha apprezzato il suo operato e la sua fedeltà, elevandolo a vescovo e Cardinale, e istituendo un dicastero vaticano per l’elemosiniere pontificio, invece di un semplice ufficio.

Il Cardinale Krajewski parla polacco e italiano.

Ordinazione Diaconale Femminile

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Benedizione delle Coppie dello Stesso Sesso

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Rendere Opzionale il Celibato Sacerdotale

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Restrizioni al Vetus Ordo (Messa Antica)

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Accordi Segreti Santa Sede-Cina

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Promuovere una Chiesa “Sinodale”

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Profilo Completo

MUNUS SANCTIFICANDI

Liturgia

Il Cardinale Krajewski nutre un profondo interesse sia per la liturgia sia per il Concilio Vaticano II. Questo gli ha fornito la formazione ideale per emergere nell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, dove è stato spesso visto accanto ai Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI mentre assisteva alle loro Messe Papali.

Accesso alla preghiera e ai sacramenti preservati durante il Covid

Durante la pandemia di Covid-19, a meno di 24 ore dall’annuncio del Cardinale Angelo De Donatis della decisione senza precedenti di chiudere tutte le chiese della Diocesi di Roma per cercare di contenere la diffusione del coronavirus, il Cardinale Krajewski fece esattamente l’opposto: aprì la sua chiesa titolare di Santa Maria Immacolata nel quartiere Esquilino di Roma.

“Nel pieno rispetto delle norme di sicurezza è mio diritto assicurare ai poveri una chiesa aperta. Stamattina alle 8, sono venuto qui e ho spalancato il portone. Così i poveri potranno adorare il Santissimo Sacramento che è la consolazione per tutti in questo momento di grave difficoltà”, dichiarò ai media italiani.

“È un atto di disobbedienza, sì, ho esposto il Santissimo Sacramento e aperto la mia chiesa”, disse Krajewski in un’intervista a Crux. “Non è accaduto sotto il fascismo, non è accaduto sotto il regime russo o sovietico in Polonia — le chiese non erano chiuse”, aggiunse, affermando che “questo è un atto che dovrebbe dare coraggio ad altri sacerdoti”.

“Una casa deve essere sempre aperta ai suoi figli. Non so se la gente verrà o meno, né quanti saranno, ma la loro casa è aperta”, disse.

Nel gennaio 2021, mentre erano ancora in vigore alcune restrizioni legate al Covid, il Cardinale Krajewski, con il Cardinale George Pell, l’allora Arcivescovo Arthur Roche e una dozzina di sacerdoti, concelebrò il funerale di un senzatetto italiano di 64 anni, Roberto, morto dopo diversi episodi di polmonite.

Per il funerale, il Cardinale Krajewski scelse personalmente il Vangelo di Luca, in cui Gesù racconta la parabola di Lazzaro e del ricco epulone, perché, disse, “Roberto dormiva sempre davanti ad una porta chiusa”.

Predicazione

Il Cardinale Konrad Krajewski ha pronunciato diverse omelie che riflettono le sue priorità nell’ambito della santificazione dei fedeli, con un’enfasi sulla fede, la carità e la responsabilità sociale. Di seguito alcuni temi chiave:

  • Fede e presenza di Dio

Il porporato polacco ha spesso sottolineato l’importanza di riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita. In un’omelia, ha espresso gratitudine per Papa Giovanni Paolo II, definendolo “la prova dell’esistenza di Dio per ventisette anni”.1Watykańska Fundacja Jana Pawła II

  • La cultura della vita

Durante la pandemia di COVID-19, Krajewski ha parlato di come la crisi abbia trasformato la prospettiva della società sulla vita, sottolineando la sua personale posizione pro-life. “Siamo diventati amanti della vita: abbiamo cessato di rappresentare la cultura della morte di cui parlava Giovanni Paolo II”, ha affermato.

Krajewski ha detto che, da quando il virus ha cominciato a diffondersi in Italia, nessuno stava più discutendo sul diritto di una persona con la sindrome di Down a vivere, o se spetti alla madre decidere di abortire il proprio figlio non nato. Neppure si parlava più di eutanasia per gli anziani, e “non ci sono marce per l’‘uguaglianza’ che sono in realtà contro l’uguaglianza e contro la libertà”.

“La gente non parla di aborto, né di eutanasia, perché tutti stanno parlando a favore della vita”, ha aggiunto. “Stiamo cercando vaccini, stiamo prendendo precauzioni per garantire che possiamo salvare vite”.

“Tutti oggi scelgono la vita, a cominciare dai media”, ha detto Krajewski. “Dio ama la vita. Non vuole la morte del peccatore; vuole che il peccatore si converta”.

  • Il potere della preghiera e dell’unità

In un’omelia pronunciata in Ucraina durante il conflitto, il Cardinale Krajewski ha sottolineato l’importanza della preghiera e dell’unità nei momenti di crisi. Ha dichiarato: “Con la preghiera possiamo fermare la guerra”, e ha ribadito che “una Chiesa divisa è uno scandalo”. Ha aggiunto: “Oggi eravamo tutti uniti, tutti hanno pregato insieme e hanno chiesto a Dio la pace, secondo il Vangelo”.

Descrivendo il coro della preghiera come qualcosa che si eleva “come l’incenso”, il Cardinale ha detto: “Questa è la nostra forza”, ed ha espresso il desiderio di “trasmettere questa potenza e questa forza al popolo ucraino”.

“Con la fede possiamo spostare le montagne. Io ci credo. Ancor di più per fermare una guerra stupida”, ha aggiunto.

Adorazione Eucaristica

Ribadendo ancora una volta la sua profonda fede nell’efficacia dei Sacramenti, e in particolare del Santissimo Sacramento, Krajewski ha paragonato l’Adorazione Eucaristica a una “sessione di abbronzatura”, affermando che “ti calma perché lasci che Dio ti guardi, ed è questo il rinforzo più grande che si possa ricevere, perché ti dà il senso di ciò che è davvero importante”.

Ha paragonato l’Adorazione Eucaristica all’esporsi al sole perché “ci si lascia illuminare dal sole, così come si è davvero”, ha detto a OSV News. “L’ostensorio ha la forma del sole. Quando ci abbronziamo, non diciamo nulla, ci limitiamo a rivolgere il volto verso il sole in silenzio, ed è il sole che splende su di noi”, ha spiegato il Cardinale.

“L’adorazione è dunque una ricarica delle nostre batterie nel silenzio. È il silenzio che parla nell’adorazione. Durante l’adorazione, Dio ci vede nella verità, perché davanti a Dio non c’è possibilità di fingere nulla, siamo semplicemente lì in ginocchio, così come siamo”, ha detto il Cardinale Krajewski.

Commentando un’iniziativa di adorazione eucaristica in Piazza San Pietro, ha detto: “Ieri… non è squillato neppure un cellulare. Cosa significa questo? Che abbiamo bisogno di questo silenzio per la nostra vita spirituale, che lo desideriamo profondamente, ed è per questo che veniamo all’adorazione”.

Il Cardinale Krajewski ha affermato di aver imparato da Papa Francesco che un’ora di adorazione quotidiana è per lui fondamentale per “rimanere nella linea del Vangelo — per iniziare a pensare e ad agire secondo la logica del Vangelo”.

“Scegliendo di avere l’adorazione in Piazza San Pietro il martedì, Papa Francesco sta inviando un segnale — l’incontro con il Papa avviene il mercoledì, durante l’udienza generale, ma l’incontro con Cristo viene prima”, ha aggiunto il Cardinale.

Nel 2023, Krajewski ha guidato un’Ora Santa mensile all’aperto in Vaticano, rendendo l’Adorazione Eucaristica mensile una nuova consuetudine per i pellegrini in visita a Piazza San Pietro. Ha lanciato l’iniziativa in risposta a preoccupazioni secondo cui la basilica stava diventando più un museo che un luogo di culto.

Ha affermato che, come risultato, la Basilica di San Pietro stava “finalmente diventando un santuario, non semplicemente un luogo turistico”. Krajewski ha riferito che diverse persone stavano dicendo a Papa Francesco che la basilica non poteva diventare solamente un museo, ma “doveva essere un luogo di preghiera”.

“E la piazza”, ha aggiunto, “dove abbiamo assistito al funerale di San Giovanni Paolo II e, più recentemente, di Benedetto XVI, il luogo in cui vediamo per la prima volta il nuovo Papa, ma che è prima di tutto un luogo di sepoltura per tanti primi cristiani, deve essere un luogo di preghiera”.

Nel 2021, pochi giorni dopo il controverso divieto delle Messe private individuali nella Basilica di San Pietro, Krajewski ha continuato a celebrare Messe private per i pellegrini presso l’altare di Papa San Giovanni Paolo II.

Speranza nella sofferenza

Il Cardinale Krajewski cerca di portare un messaggio di speranza nei luoghi di grande sofferenza, riuscendovi con grande sensibilità. Durante una visita in Ucraina, ha osservato che, nonostante le immense sofferenze a cui stava assistendo, vi era anche una fede profonda. Nella stessa visita, ha distribuito molti rosari ai soldati e a coloro che stavano fuggendo dal Paese. “Abbiamo anche pregato tanto”, ha detto.

MUNUS REGENDI

Missioni umanitarie in Ucraina

Il Cardinale Krajewski ha visitato l’Ucraina più volte, portando aiuti umanitari durante il conflitto in corso. Dall’invasione russa del febbraio 2022, vi ha recato aiuti per sei volte, comprendenti cibo, medicinali e altri beni di prima necessità. Le sue missioni hanno incluso la consegna di generatori elettrici e maglie termiche alle regioni colpite dalla guerra, oltre a visite in luoghi devastati dal conflitto, come Kherson.

Aiuto ai senzatetto a Roma

Nel maggio 2019, Krajewski attirò l’attenzione dei media rompendo personalmente i sigilli ai contatori elettrici di un edificio occupato a Roma da circa 450 persone, tra cui 100 bambini. Dichiarò che da quel momento in poi sarebbe stato lui a pagare le bollette elettriche, per un ammontare di circa 300.000 euro. Questo gesto gli valse il soprannome di “Robin Hood del Papa”.

Ma suscitò anche polemiche mediatiche, non solo per l’infrazione della legge.

L’edificio in questione era gestito illegalmente da attivisti dell’estrema sinistra, che vi conducevano attività commerciali non tassate, tra cui una discoteca che ospitava rave party omosessuali. Era stato inoltre utilizzato per un veglione di Capodanno con consumo di droghe a cui avevano partecipato minorenni e che aveva avuto come protagonisti un gruppo techno italiano definito “il più alternativo, underground e politicamente queer”. Ciò portò alcuni media a interrogarsi sul motivo per cui il Vaticano sostenesse un gruppo radicale di estrema sinistra che creava un ambiente potenzialmente pericoloso per famiglie, minori e bambini”.

I media hanno più volte riportato che il Cardinale Krajewski circonda di cure costanti i senzatetto che dormono per le strade di Roma. Oltre a fornire loro aiuti materiali, li accompagna anche spiritualmente, celebrando le loro messe esequiali.

Tali azioni dimostrano l’impegno autentico di Krajewski nell’aiutare i più bisognosi nel mondo, un impegno che riceve ampia attenzione mediatica.

Aiuti alle prostitute transessuali

Nell’aprile 2020, durante la pandemia di COVID-19, Krajewski organizzò aiuti per prostitute transessuali nella cittadina costiera laziale di Torvaianica. Lo riferì il parroco locale ai media italiani. “Nel pieno dell’emergenza coronavirus” raccontò il sacerdote, “un gruppo di transessuali, quasi tutti latinoamericani, si è presentato in chiesa. Chiedevano aiuto perché, a causa del virus, non avevano più clienti per strada”.

Il sacerdote stava già aiutando famiglie bisognose colpite dal lockdown, e le offerte erano diminuite per via del divieto di celebrare Messe.

Fece quindi inoltrare dalla “comunità trans” una richiesta a Papa Francesco tramite il Cardinale Krajewski. I media italiani, che diedero ampia copertura alla vicenda, riferirono che la risposta di Francesco fu “immediata” e che inviò personalmente Krajewski a portare al gruppo tutti gli aiuti necessari. Attraverso Krajewski, il gruppo mandò  poi a Bergoglio un messaggio audio di ringraziamento in spagnolo: “Muchas gracias al Papa Francisco. Que Dios lo bendiga, gracias por todo. Mil bendiciones. Que la Virgen lo proteja”.

Il parroco notò che la maggior parte della comunità proviene dall’America Latina: “Amano molto Bergoglio” disse, aggiungendo: “Una di loro ha iniziato a lavorare per strada quando aveva 14 anni. Sono passati trent’anni da allora”.

Consegna di ambulanze in Ucraina

Krajewski ha trasportato e donato più volte ambulanze e medicinali agli ospedali ucraini. Ad esempio, nel giugno 2024 ha consegnato una terza ambulanza e grandi quantità di farmaci a un ospedale di Zboriv, nella regione di Ternopil in Ucraina. Le sue azioni sono state un’espressione della solidarietà di Papa Francesco con la popolazione ucraina sofferente, ha riferito Vatican News. Nell’aprile 2025, il Cardinale ha intrapreso la sua decima missione in Ucraina su richiesta del Papa, consegnando quattro ulteriori ambulanze al Paese dell’Europa orientale, tutte completamente attrezzate con dispositivi medici necessari per salvare vite umane.

Cura pastorale durante la crisi del Covid

Durante la pandemia, il Cardinale Krajewski ha fatto visita anche a due comunità religiose femminili a Roma che si trovavano in quarantena, poiché alcune delle consorelle erano risultate positive al virus Covid-19.

Ha inoltre coordinato l’assistenza della Santa Sede agli ospedali che curavano pazienti affetti da Covid-19, donando attrezzature mediche, tra cui respiratori. “La preghiera senza misericordia è incompleta”, ha affermato il Cardinale Krajewski, esortando tutti a donare quanto più possibile.

A causa delle sue attività, anche l’elemosiniere pontificio contrasse il coronavirus, dovendo trascorrere dieci giorni in ospedale alla fine del 2020.

Immigrazione

Sul tema dell’immigrazione, il Cardinale Krajewski adotta un approccio simile a quello di Papa Francesco.

Nell’ottobre 2013, in seguito alla tragedia del naufragio di migranti al largo di Lampedusa, che costò la vita a oltre 350 persone, il Papa inviò Krajewski sull’isola italiana in sua vece. Da decenni, questo territorio dell’estremo sud italiano, al largo della Sicilia, è diventato un punto di transito privilegiato per migranti irregolari provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Asia che cercano di entrare in Europa, per lo più partendo dalle coste libiche. Francesco scelse proprio Lampedusa come sua prima visita fuori Roma dopo l’elezione nel 2013.

L’attenzione ai migranti è rimasta una priorità sin da allora. In occasione dell’apertura di nuovi corridoi umanitari in diversi Paesi europei nel 2019, il Cardinale Krajewski affermò che la comunità cristiana è “pronta” ad accogliere coloro che cercano la pace, un futuro, un luogo dove crescere i propri figli.

Fece queste dichiarazioni al termine della missione a Lesbo, dove portò la solidarietà del Papa ai migranti nei campi dell’isola greca.

Krajewski visitò quindi il centro migranti di Moria, dove tre anni prima Francesco aveva parlato a quanti vivevano “situazioni di bisogno tragiche e davvero disperate”, incoraggiandoli a non perdere la speranza.

Un anno prima, il Cardinale si era fermato a pranzo in un centro per migranti nei pressi di Roma che ospitava 340 richiedenti asilo. Portò loro 1.300 gelati e consegnò a ciascuno un’immagine del Papa. “Sono un piccolo segno della carezza del Santo Padre per loro”, disse il Cardinale. “Vi porto i saluti di quest’uomo vestito di bianco che si chiama Papa Francesco. Egli è vicino a voi e vi porta la sua benedizione”.

MUNUS DOCENDI

Insegnare la misericordia con i fatti

Nel giugno 2017, l’allora Arcivescovo Krajewski visse nel proprio ufficio per cedere la sua abitazione a rifugiati siriani.

Avendo saputo, tramite la Comunità di Sant’Egidio, dell’arrivo a Roma di un uomo siriano con la moglie incinta, ha deciso di lasciare il proprio appartamento a  Borgo Pio e di trasferirsi all’ultimo piano dell’ufficio dell’elemosineria apostolica. Per le prime settimane rimase  in una stanza al piano terra degli uffici, per poi  spostarsi all’ultimo piano, dove aveva maggiore riservatezza.

“È una cosa normale, nulla di eccezionale”, disse Krajewski a La Repubblica, aggiungendo che ci sono “tanti sacerdoti” che compiono simili sacrifici. “La carità e la condivisione sono nel dna della Chiesa. A ognuno è chiesto qualcosa secondo il suo compito. Io non ho famiglia, sono un semplice sacerdote, offrire il mio appartamento non mi costa nulla”.

Krajewski ha anche richiamato le opere di misericordia svolte dall’elemosineria pontificia da lui diretta. “Tutta l’estate – racconta Krajewski – i nostri servizi rimangono aperti: la barberia, le docce vicino al colonnato di san Pietro, il presidio medico, i bagni pubblici. La gente ha bisogno tutti i giorni dell’anno, e in tutte le ore del giorno. Noi non chiudiamo mai. Abbiamo già iniziato la domenica a portare i disabili e i poveri nello stabilimento balneare vicino a Polidoro. La sera la giornata si chiude sempre con una pizza tutti insieme. Cose semplici ma concrete”.

Marce del “Pride”

Nel 2019, rilasciò un commento molto raro ai media riguardo alle cosiddette marce “per l’uguaglianza” LGBTQ+ in Polonia — manifestazioni che suscitavano numerose proteste, anche da parte della Chiesa: “Se fossi un vescovo lì, andrei semplicemente per strada e inviterei tutti in cattedrale. Gesù ha fatto la stessa cosa”, disse Krajewski. “Riesce a immaginare cosa accadrebbe lunedì? Tutti i devoti della cattedrale verrebbero con l’acqua santa a strofinare i banchi”.

Sebbene il Cardinale Krajewski abbia definito “una sciocchezza” il fatto di portare persone da tutta la Polonia e l’Europa alla marcia nella città polacca di Białystok, ha sottolineato che anche i partecipanti facevano parte della Chiesa. “Piaccia o no, Gesù è morto anche per loro. Meritano rispetto” ha detto.

Consacrazione a Fatima

Quando Papa Francesco consacrò la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria nel marzo 2022, il Cardinale Krajewski presiedette un atto simile di consacrazione presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima in Portogallo, contemporaneamente e in qualità di legato pontificio.

Servizio alla Chiesa

  • Ordinazione sacerdotale: 11 giugno 88
  • Ordinazione all’Episcopato: 17 settembre 2013
  • Elevazione al Collegio Cardinalizio: 28 giugno 2018
Educazione
  • 1993 Licenza in Sacra Liturgia, Istituto Liturgico Sant’Anselmo
  • 1995 Dottorato in Teologia, Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, Angelicum
Incarichi
  • 1995: Cerimoniere dell’Arcivescovo Wladyslaw Ziolko a Łódź
  • 1997: Prefetto del Seminario Maggiore di Lodz e cerimoniere durante il viaggio apostolico di Papa Giovanni Paolo II in Polonia.
  • 1998: Ufficiale, Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie
  • 1999: Cerimoniere pontificio
  • 2013: Assistente pontificio
  • 2022: Prefetto del nuovo Dicastero per il Ministero della Misericordia.

Appartenenze

  • Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale
  • Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
  • Commissione Cardinalizia per la Supervisione dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR)

Foto: Edward Pentin