Santi Cosma e Damiano

Creato da:

Francesco

Status Votante:

Elettore

Nazione:

Malta

Età:

68

Cardinale Mario Grech

Santi Cosma e Damiano

Segretario Generale del Segreteria Generale del Sinodo

Malta

In fractione panis

Nello spezzare il pane

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Dati chiave

Data di Nascita:

20 Febbraio 1957 (68 anni)

Luogo di Nascita:

Qala, Malta

Nazione:

Malta

Concistoro:

28 Novembre 2020

da

Francesco

Status Votante:

Elettore

Incarico:

Curiale

Tipo:

Cardinale Diacono

Chiesa Titolare:

Santi Cosma e Damiano

Sintesi

Il Cardinale Mario Grech, già vescovo di Gozo, è un vescovo maltese, che ha scalato rapidamente i ranghi della gerarchia ecclesiastica fino a diventare il capo della segreteria vaticana responsabile della conduzione dei sinodi.

Nato il 20 febbraio 1957 a Qala,  Grech ha completato gli studi primari e secondari al Liceo di Victoria a Gozo, per poi studiare in questa città filosofia e teologia presso il seminario diocesano.

Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 26 maggio 1984, Grech ha proseguito i suoi studi a Roma, ottenendo la licenza in Utroque Iure alla Pontificia Università Lateranense e il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino. Tornato a Malta, ha ricoperto vari incarichi pastorali e diocesani, tra cui quello di Vicario giudiziale e di docente di diritto canonico.

Il 26 novembre 2005 Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Gozo, incarico che ha mantenuto fino al 2019, quando Papa Francesco ha scelto personalmente Grech come Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, incarico assunto nel settembre 2020. Francesco ha poi elevato il presule maltese alla dignità cardinalizia il 28 novembre 2020.

Come Segretario Generale del Sinodo, Grech è diventato una figura centrale nel percorso sinodale, sostenendo con forza il concetto di “Chiesa sinodale” e svolgendo un ruolo decisivo nell’orientamento futuro della Chiesa sotto il pontificato di Francesco. È stato elogiato per la sua guida nell’attuazione di quello che si considera un approccio più consultivo e inclusivo al governo della Chiesa. I critici del percorso sinodale, invece, lo accusano di essere il braccio operativo di un processo che mina l’autorità episcopale e l’ordine gerarchico della Chiesa. In qualità di Segretario Generale, ha avuto modo di conoscere e farsi conoscere da un numero significativo di cardinali elettori, divenendo più di chiunque altro l’emblema del cammino sinodale.

Nel mese di marzo ha annunciato un “Processo di accompagnamento della fase di attuazione del Sinodo sulla sinodalità”, che culminerà nell’ottobre 2028 con una “assemblea ecclesiale” nella quale il “Popolo di Dio”, composto in proporzioni simili da vescovi, clero, religiosi e laici, proporrà prospettive “per tutta la Chiesa”.

L’innovazione ha segnato un notevole allontanamento dalle precedenti assemblee del Sinodo sulla sinodalità, nelle quali la maggioranza dei voti spettava ai vescovi. Il Cardinale Gerhard Müller e altri hanno criticato l’introduzione di tale assemblea, sostenendo che essa conferisce ai laici la stessa autorità dei vescovi, alterando potenzialmente l’ordine sacramentale della Chiesa. Il Cardinale Grech, ad oggi, non ha risposto a queste preoccupazioni.

Durante gran parte del suo episcopato a Gozo, Grech era noto per una posizione conservatrice su alcune tematiche, come la sua opposizione alla legalizzazione del divorzio a Malta nel 2011 e l’insistenza sul fatto che chi non segue l’insegnamento cattolico non dovrebbe accedere alla Comunione.

Un cambiamento significativo nell’approccio di Grech è avvenuto dopo l’elezione di Papa Francesco nel 2013 e quella di un governo di sinistra a Malta. Ha iniziato ad adottare un approccio più progressista, come evidenziato in particolare dalle sue dichiarazioni durante il Sinodo sulla Famiglia del 2014. In quell’occasione egli affermò che il linguaggio del catechismo sull’omosessualità risultava offensivo per le persone omosessuali e così, qualche anno più tardi, Grech difese l’apertura di Papa Francesco alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, definendo le polemiche a riguardo come “una tempesta in un bicchier d’acqua”.

Queste dichiarazioni contrastano con quanto affermato nel 2008, durante il pontificato di Benedetto XVI, quando aveva dichiarato che coloro che non accettano l’insegnamento della Chiesa dovrebbero considerarsi scomunicate, cioè escluse dalla comunione con la Chiesa. I sostenitori dell’ala progressista della Chiesa vedono in questa evoluzione una prova della sua capacità di crescita e cambiamento. Quanto all’aborto, il suo giudizio contrario non risulta essere cambiato.

Benché non abbia assunto una posizione pubblica sulle celebrazioni secondo il Vetus Ordo, la comunità maltese legata alla forma straordinaria del Rito Romano sostiene che l’allora vescovo di Gozo non abbia sostenuto attivamente l’applicazione del Summorum Pontificum nella diocesi. Secondo quanto riportato, a Gozo “diverse richieste per la celebrazione della Messa nella forma straordinaria del Rito Romano dal 2007 sono state accolte con silenzio o rifiuti”.

Nel 2017 Grech è stato coinvolto in una controversia riguardante le linee guida dei vescovi maltesi sull’ottavo capitolo dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia di Papa Francesco. Il Cardinale è stato considerato il principale autore delle controverse linee guida, raccolte in un testo noto anche come “direttiva maltese”, che secondo i critici andavano oltre l’Esortazione nel permettere ai divorziati risposati civilmente di accedere alla Comunione, contraddicendo il precedente insegnamento papale in materia.1Le Linee guida sono state criticate per aver affermato la supremazia della coscienza rispetto alla verità morale oggettiva, dichiarando che i divorziati risposati possono ricevere la Santa Comunione dopo un periodo di discernimento, con una coscienza informata e illuminata, e se si sentono “in pace con Dio”. Grech ha risposto affermando che le Linee guida non erano in contrasto con il Magistero, invitando a leggerle “per ciò che sono” piuttosto che basandosi su quanto riferito dai media.

Il Cardinale è stato comunque accusato di aver usato metodi coercitivi per implementare le Linee guida, accusa respinta dal presule maltese. Grech era già stato accusato di comportamenti simili, in particolare in una lettera del 2014 che un gruppo di sacerdoti maltesi inviò al Cardinale Reinhard Marx, allora presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea.

Durante il suo ministero a Malta, uno dei paesi più esposti ai flussi migratori, ha utilizzato un linguaggio duro nei confronti dell’Europa, criticando in particolare i leader politici che cercavano di ostacolare l’attività delle navi delle ONG. Su questo tema, Grech ha anche criticato duramente una parte della società maltese, accusandola di “razzismo” e condannando le azioni europee come “criminali”.

Più recentemente, è stato nuovamente al centro di alcune polemiche per alcune sue dichiarazioni su temi delicati. Nel 2022 ha condannato 85 vescovi che avevano criticato il Cammino sinodale tedesco, definendo le loro osservazioni “inutili” e “polarizzanti”, esprimendo fiducia verso i leader del cammino sinodale tedesco, sostenendo che essi “sanno quello che fanno”.

Nello stesso anno ha affermato che la sinodalità è caratteristica di “una Chiesa in ascolto” e che “non stiamo prendendo posizione su nulla”, suscitando critiche da parte di chi ritiene che questa modalità starebbe promuovendo una Chiesa che ascolta ma non insegna.

In un’intervista del 2024, il Cardinale ha ulteriormente destato preoccupazioni esprimendo sostegno al diaconato femminile e affermando la necessità di una maggiore flessibilità pastorale, a seconda delle diverse regioni.

Tuttavia, a differenza del suo predecessore alla segreteria del sinodo, il Cardinale si è mostrato anche aperto e disposto ad affrontare domande critiche sul Sinodo sulla sinodalità, come quelle riguardanti la possibilità che esso possa essere utilizzato come strumento per minare l’insegnamento cattolico e rappresentare una forma di “protestantizzazione” della Chiesa.2Il Cardinale Grech ha affermato: “Quando è correttamente compreso e vissuto, il processo sinodale è inteso a sanare la confusione dottrinale e l’anarchia, riconoscendo la grazia specifica data a ciascun credente e ponendo questa grazia in dialogo con i vescovi […] Ascoltare il Popolo di Dio, dunque, non significa adeguarsi a opinioni eterodosse, ma riconoscere la voce dello Spirito Santo nell’insieme dei battezzati. In questo modo, la sinodalità non è la protestantizzazione della Chiesa cattolica”.

Nel complesso, nonostante le controversie e le critiche, egli rimane un fidato e leale confidente di Papa Francesco, con il quale condivide una visione molto simile circa il futuro della Chiesa.

Il Cardinale Grech parla maltese, inglese e italiano.

Servizio alla Chiesa

  • Ordinazione Sacerdotale: 22 maggio 1984
  • Ordinazione Episcopale: 22 gennaio 2006
  • Creato Cardinale: 28 novembre 2020

Studi

  • Studi di filosofia e teologia presso il Seminario diocesano di Gozo.
  • Licenza in Diritto Civile e Diritto Canonico, Pontificia Università Lateranense
  • Dottorato in Diritto Canonico, Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum)

Incarichi

  • 1984-2005: Ha ricoperto diversi ruoli pastorali nella Diocesi di Gozo, tra cui:
    • Cattedrale di Gozo
    • Santuario Nazionale di Ta’ Pinu
    • Parrocchia di Kerċem
    • Vicario giudiziale della diocesi
    • Membro del Tribunale Metropolitano di Malta
    • Insegnante di diritto canonico presso il seminario
    • Membro di varie commissioni diocesane
  • 2005-2019: Vescovo di Gozo
  • 2019-2020: Pro-Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi
  • 2020-oggi: Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi

Incarichi Curiali

  • Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
  • Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
  • Dicastero per i Vescovi
  • Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

Foto: Diocesi di Gozo