Cardinale Mario Zenari

Il Cardinale Mario Zenari è un diplomatico vaticano italiano che Papa Francesco ha deciso di elevare alla porpora in via  eccezionale, in riconoscimento del suo servizio come nunzio apostolico in Siria durante il conflitto civile.

Nato il 5 gennaio 1946 a Villafranca, in provincia di Verona, Italia, Zenari è stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1970 ed è stato incardinato nella diocesi di Verona.

Zenari è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1980, prestando servizio in varie rappresentanze pontificie in tutto il mondo, tra cui Senegal, Liberia, Colombia, Germania e Romania.

La sua competenza nelle relazioni internazionali è stata riconosciuta nel 1994, quando è stato nominato Osservatore Permanente della Santa Sede a Vienna presso varie organizzazioni internazionali, tra cui l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).

Nel 1999, Papa Giovanni Paolo II ha nominato Zenari nunzio apostolico in Costa d’Avorio, Niger e Burkina Faso, elevandolo alla sede titolare di Zuglio con dignità arcivescovile. In seguito ha servito come nunzio apostolico in Sri Lanka dal 2004 al 2008, prima di essere nominato da Papa Benedetto XVI alla sua attuale sede in Siria nel 2008.

Papa Francesco lo ha creato Cardinale nel 2016 in riconoscimento del suo impegno per la pace e l’assistenza umanitaria. La nomina è stata particolarmente significativa in quanto è raro che un nunzio in servizio venga elevato al cardinalato, segno dell’importanza del suo ruolo in Siria durante la guerra civile in corso.

Durante il suo incarico in Siria, il Cardinale Zenari è stato un instancabile sostenitore della pace e dell’aiuto umanitario. Ha costantemente richiamato l’attenzione internazionale sulla drammatica condizione del popolo siriano, in particolare dei bambini, che ha definito come “coloro che stanno pagando il prezzo più alto del conflitto”. Il suo impegno per portare all’attenzione globale la crisi siriana è stato un tratto distintivo del suo servizio.

Negli ultimi anni, il Cardinale Zenari ha denunciato con forza l’impatto devastante della povertà in Siria, descrivendola come una “bomba” che “sta uccidendo la speranza” tra la popolazione siriana. Ha evidenziato le gravi difficoltà economiche del Paese, tra cui l’insicurezza alimentare, la mancanza dei beni essenziali e l’esodo massiccio di professionisti a causa dei salari estremamente bassi.

Zenari ha criticato le sanzioni internazionali contro la Siria, affermando che esse hanno avuto effetti catastrofici sulla popolazione. Ha sostenuto la necessità di una soluzione “intra-siriana” al conflitto, pur riconoscendo le difficoltà poste dalle influenze esterne.

In quanto diplomatico della Santa Sede, Zenari ha raramente, se non mai, preso posizione su questioni morali o sullo stato della Chiesa.

Oltre all’italiano, sua lingua madre, il Cardinale Zenari parla probabilmente inglese e francese.