Cardinale Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap.

Il Cardinale Raniero Cantalamessa è un teologo francescano cappuccino italiano che dal 1980 al 2024 ha ricoperto il ruolo di Predicatore della Casa Pontificia, fornendo meditazioni durante la Quaresima e l’Avvento e in occasione di eventi chiave per il Papa e gli alti funzionari del Vaticano.

Nato il 22 luglio 1934 a Colli del Tronto, in Italia, è stato ordinato sacerdote nell’ordine francescano cappuccino nel 1958 e ha conseguito il dottorato in teologia e letteratura classica.

Il Cardinale Cantalamessa è stato professore di storia cristiana antica e direttore del Dipartimento di Scienze Religiose dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano fino al 1979, quando ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla predicazione.

Nel 1980, Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Predicatore della Casa Pontificia, una posizione che ha ricoperto sotto tre Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. In questo ruolo, offre meditazioni settimanali al Papa e ad altri alti funzionari durante la Quaresima e l’Avvento.

Cantalamessa ha dato contributi significativi alla teologia, alla spiritualità e al dialogo ecumenico. È membro della Delegazione Cattolica per il Dialogo con le Chiese Pentecostali ed è stato un sostenitore del rinnovamento carismatico cattolico. I suoi insegnamenti e i suoi scritti hanno avuto un’ampia influenza e molti dei suoi libri sulla spiritualità sono stati tradotti in circa venti lingue.

Il 28 novembre 2020, Papa Francesco ha elevato Cantalamessa al rango di cardinale, rendendolo Cardinale-Diacono di Sant’Apollinare alle Terme Neroniane-Alessandrine. In particolare, su sua richiesta, Papa Francesco gli ha concesso la dispensa dal requisito di essere consacrato vescovo. A causa della sua età (oltre 80 anni al momento dell’elevazione), Cantalamessa non può partecipare ai conclavi papali come cardinale elettore.

Prima dei conclavi papali del 2005 e del 2013, Cantalamessa è stato invitato dal Collegio Cardinalizio a pronunciare una delle due esortazioni pubbliche che introducono il conclave. Questo dimostra l’alta considerazione in cui è tenuto all’interno della gerarchia della Chiesa.

Nel dicembre 2006, Cantalamessa ha esortato Papa Benedetto in un sermone d’Avvento a dichiarare una giornata di digiuno e penitenza in risposta ai crimini sessuali su minori commessi dal clero nella Chiesa cattolica romana.

Nel 2010, Cantalamessa ha suscitato polemiche con il suo sermone del Venerdì Santo nella Basilica di San Pietro, quando ha fatto un parallelotra la copertura mediatica dei presunti scandali di abusi su minori nella Chiesa cattolica e l’antisemitismo – un parallelo che in realtà proveniva da un amico ebreo di Padre Cantalamessa. Secondo quanto riferito, egli ha insinuato che la copertura sensazionale dei presunti abusi sui minori e delle coperture all’interno della Chiesa cattolica romana fosse una prova dell’anticattolicesimo e avesse delle somiglianze con gli “aspetti più vergognosi dell’antisemitismo”. Il Vaticano ha poi chiarito che Cantalamessa non stava parlando come rappresentante ufficiale della Chiesa e che il suo paragone poteva portare a dei malintesi.

Nel 2013, l’allora Padre Cantalamessa aveva predicato a favore dell’eliminazione dei “residui dei cerimoniali, delle leggi e delle controversie del passato, ormai solo detriti”. Ha fatto riferimento a San Francesco d’Assisi come esempio di distruttore creativo delle tradizioni ecclesiali.¹“Come accade con certi vecchi edifici, nel corso dei secoli, per adattarsi alle esigenze del momento, si riempiono di tramezzi, scale, stanze e armadi. Arriva il momento in cui ci rendiamo conto che tutti questi adattamenti non rispondono più alle esigenze attuali, ma anzi sono un ostacolo, quindi dobbiamo avere il coraggio di abbatterli e riportare l’edificio alla semplicità e alla linearità delle sue origini”. Questa fu la missione che ricevette un giorno un uomo che pregò davanti al Crocifisso di San Damiano: “Va’, Francesco, e ripara la mia Chiesa”.